Dopo il ritiro delle deleghe a Giuseppe Sbezzo Malfei, da parte del sindaco di Sanremo Alessandro Mager, l’ex assessore torna a parlare come annunciato la settimana scorsa: “Ho deciso di chiudere, temporaneamente, la mia vita amministrativa – ha esordito – in questi luoghi (Villa Sophia) dove tutto era iniziato nel 2023”.
Non mancano le invettive nel discorso dell’ex assessore che ne ha per tutti, dal sindaco all’attuale presidente del casinò. “Voglio evidenziare – prosegue - che, dopo le tante notizie, ad oggi dopo 8 giorni non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dal comune (non è un obbligo secondo la Legge, ndr). Cosa significa? Che sono ancora assessore? Sono quesiti che mi sto ponendo ogni giorno, quando guardo la mia Pec e la mia posta. Immagino che il sindaco abbia provveduto a comunicare il tutto, anche le motivazioni per le quali sono stato escluso dalla giunta, che a me non è dato sapere. Sto vivendo questo passaggio a mia insaputa per le motivazioni e lo trovo abbastanza grave. Ho ricevuto il consenso e la stima di tante persone che sono tornate a votare – va avanti – dando un contributo importante a questa amministrazione, a fronte di scelte che reputo politiche e di bassa lega”.
Cosa è successo? Forum ha deciso di intraprendere un discorso con Luigi Ragone ed altri con l’associazione culturale, poi diventata una lista civica a supporto del sindaco Alessandro Mager. Sbezzo Malfei svela poi un aneddoto raccontando quanto accaduto nell’immediatezza dopo le elezioni: “Ho incontrato subito dopo l’elezione il primo cittadino che, complimentandosi con Forum, mi ha detto che avrebbe avuto diritto ad un posto in giunta. Io ho risposto che avremmo poi deciso il da farsi e, proprio nella riunione che si è svolta alcuni giorni dopo, è emerso il nome di Giuseppe Di Meco. Il mio ruolo era quello di sedermi in consiglio comunale. Io non ho mai chiesto poltrone o favori, nel corso della mia carriera nell’assise (14 anni) e, quindi, il mio ruolo lo avrei svolto proprio all’interno del consiglio. Dalla stessa riunione era anche emerso che ci saremmo dati il cambio dopo due anni e mezzo, anche se io avrei potuto rimanere in consiglio. A fine giugno ci incontriamo con il sindaco e, nel corso della riunione, Di Meco propone una terna di nomi (Sbezzo Malfei, Ebe Malagoli e Davide Salvi). Mi è sembrata strana l’uscita di Di Meco e, proprio durante l’incontro gli ho mandato un messaggio per dirgli che non erano le decisioni prese. Al termine ho chiesto delucidazioni a Di Meco, che non mi sono arrivate e, comunque, alla fine mi sono ritrovato nominato assessore al Bilancio, alle Partecipate ed al Personale”.
L’ex assessore racconta poi i 16 mesi di lavoro in giunta: “Non credo di aver lavorato male o di non aver messo attenzione nei compiti a me assegnati o che mi sono assegnato, perché una vera regia politica non c’è all’interno dell’attuale amministrazione”.
Nell’agosto scorso, secondo il racconto di Sbezzo Malfei, sono arrivate telefonate nelle quali lo mettevano in guardia sulla sua posizione nell’esecutivo: “Dopo le voci sulla presidenza del Casinò – prosegue – ho continuato a sentire quelle sul mio avvicendamento. Ho chiesto un incontro al sindaco che, a settembre, mi ha confermato di aver ricevuto alcune pressioni ma di voler andare avanti con la squadra che era stata creata dopo le elezioni. Ma, poco dopo, sono usciti tanti articoli sulle voci che avevo evidenziato al sindaco. Tra queste gli accordi con ‘Sanremo al Centro’, la nomina al casinò di Giuseppe Di Meco ed i vari tasselli ben noti. Ma non solo, perché anche i comunicati stampa usciti dal comune che parlavano di accordi prestabiliti. Ma con chi sono stati presi e dove ero io? Chi aveva la delega di prenderli? Chi ha deciso per me? Io non c’ero, nessuno me ne ha parlato e, nel corso dell’ultimo incontro con il sindaco (ai primi di dicembre) ho chiesto che venisse riaperto questo tavolo per vedere chi erano le persone che avevano trattato la mia posizione. Il sindaco mi ha detto che era saturo di questa situazione e preferiva interrompere il rapporto. Capisco che la delega assegnata non è per sempre ma se viene assegnata c’è piena fiducia. Oppure doveva essere evidenziato che era a tempo determinato. Se così fosse stato io sarei rimasto in consiglio. Questo io lo considero il ‘mercato delle vacche’. Io sono qui a chiedermi il motivo per cui sia successo tutto questo e, per darmi delle spiegazioni mi sono affidato ai giornali per capire chi era seduto a quel tavolo”.
Poi punzecchia decisamente il sindaco e chi ha svolto le procedure: “Io ho dovuto certificare il mio stato di eletto, relativo a debiti e condanne. Dai controlli è emerso che sono eleggibile. Chiunque presenti domande per ricoprire incarichi e ruoli nelle società partecipate del comune, deve compilare il modulo nel quale viene evidenziato lo stesso stato di eleggibilità come il mio. Questo per dare sicurezza a tutti, soprattutto i cittadini. E, se ci sono dei problemi in merito, i revisori contabili dell’ente devono procedere a capire se esistono situazioni non corrette. Io non ho nessun documento nel cassetto ma mi attengo solo alla legge. Io ho dato correttezza e non l’ho ricevuta da nessuna delle parti in causa”.
Ad ottobre incontro con Di Meco: “E’ emerso che ‘Sanremo al Centro’ ha avuto la presidenza del Consiglio che vale due assessorati ed anche il ruolo di capo di gabinetto, anche per rilevanza economica. Penso che, quindi, abbia avuto parecchio dall’attuale amministrazione. Ma, quindi, ero una persona scomoda?”
Sbezzo Malfei ha concluso ringraziando il segretario generale, i dirigenti, il personale ed anche la sua famiglia per il sostegno ottenuto in questo periodo ma anche chi mi ha manifestato solidarietà nei miei confronti. “Visto che non lo ha fatto nessun – ha detto – bisogna però chiedere scusa ai miei elettori perché, con questa scelta, sono stati delegittimati. Per concludere posso dirvi che oggi si chiude una porta ma, guardando al futuro, posso dirvi che a gennaio si potrà muovere qualcosa. Non credo più in un progetto civico e, quindi, sarà politico. Pensavo che il primo potesse essere una sorta di libertà di comunicazione e, invece, ho notato che è più schermato sulle sua posizioni e sulle poltrone. Il civico non riconosce la meritocrazia e questa è una sconfitta che porta la gente a non votare più”.
Sbezzo Malfei ha confermato di essere uscito da Forum dall’inizio del suo mandato: “Non sono iscritto a Forza Italia – ha detto incalzato da un giornalista – perché mi ritenevo un amministratore civico. Ho sentito Marco Scajola ma ho bisogno di garanzie per il futuro. Giocherò solo capendo chi sono i miei interlocutori per dare e soprattutto ricevere fiducia".







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