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Politica | 16 dicembre 2025, 14:47

Bilancio comunale, ok all'aumento dell'aliquota Irpef

Aumenta l’addizionale comunale per garantire quattordici milioni nel 2026. Minoranza contraria: “Manovra fondata su presupposti giuridici fragili”

Bilancio comunale, ok all'aumento dell'aliquota Irpef

Voto accompagnato da polemiche e scontri verbali nell’aula rossa di Palazzo Tursi, dove il consiglio comunale ha approvato la delibera che porta al massimo l’aliquota dell’addizionale Irpef. La misura, passata con il sì della maggioranza e il voto contrario dell’opposizione, è uno dei tasselli centrali del bilancio di previsione che dovrà essere licenziato complessivamente entro la fine della settimana, al termine di quattro giorni di sedute.

Secondo le stime dell’amministrazione, l’aumento dell’Irpef consentirà di garantire alle casse del Comune di Genova circa 14 milioni di euro nel 2026. La delibera è però strettamente collegata all’introduzione della cosiddetta “tassa sui passeggeri delle navi”, che approderà in aula nel pomeriggio insieme alla riduzione dell’Imu sui canoni concordati.

Proprio questo legame è stato al centro delle critiche della minoranza, che ha bocciato l’impianto della delibera Irpef ritenendolo esposto a rischi giuridici. Sullo sfondo c’è l’istruttoria aperta tra il Comune di Genova e il governo sull’addizionale dei diritti di imbarco, legata all’accordo siglato nel 2022 dall’allora sindaco Marco Bucci.

“State mettendo le mani nelle tasche dei genovesi su presupposti giuridici fallaci”, ha attaccato il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi, che ha anche chiesto una sospensiva della delibera, poi respinta dall’aula. Secondo Piciocchi, l’aumento dell’Irpef sarebbe “sub iudice” rispetto all’esito dell’istruttoria e rischierebbe di non andare a buon fine. “Si tratta di un aumento virtuale – ha aggiunto – un primo caso in Italia, basato su un accordo che dovrà essere raggiunto con il consiglio dei ministri. Ricordo che anche nel 2022 quell’accordo fu raggiunto su presupposti politici”.

La replica è arrivata dal vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile, che ha respinto le accuse parlando di un precedente già esistente: “Semmai sarebbe il secondo caso in Italia, visto che voi avete approvato un bilancio senza inserire al suo interno i conti di Amt”. Terrile ha inoltre escluso che il confronto con il governo possa trasformarsi in uno scontro politico: “Non può essere un tema. Noi stiamo mettendo al sicuro un contributo da 25 milioni di euro e, se ci sarà da parlare con Meloni o con qualcun altro, lo faremo”.

La rimodulazione dell’addizionale Irpef prevede l’applicazione per scaglioni. I contribuenti con redditi fino a 15 mila euro saranno esentati dal pagamento, la soglia era prima fissata a 14 mila, con un risparmio che può arrivare fino a 145 euro annui. Per chi supera i 15 mila euro di reddito, invece, l’aumento si tradurrà in un aggravio compreso tra i 30 e i 78 euro all’anno.

Redazione

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