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Politica | 16 dicembre 2025, 19:19

Ex Policlinico di Cuneo, il consigliere Boselli: “Esproprio”. L’assessore Spedale: "Non ci sono le risorse”

Nel dibattito è intervenuta anche l’esponente di maggioranza Flavia Barbano di Centro per Cuneo: “Oggi non possiamo né espropriare né vincolare direttamente l’immobile a funzioni socio-assistenziali”

Ex Policlinico di Cuneo, il consigliere Boselli: “Esproprio”. L’assessore Spedale: "Non ci sono le risorse”

La vicenda dell’ex Policlinico, all’incrocio tra via Bassignano e corso Dante, a Cuneo, è tornato alla ribalta nel Consiglio comunale. A portarlo è stato il consigliere di opposizione Giancarlo Boselli del gruppo Indipendenti

“L’immobile - ha affermato - versa da decenni in stato di completo abbandono e degrado. L’Amministrazione ha dichiarato di non poter agire oltre a quanto ha già fatto e che la pratica è ferma perché, dopo l’iter percorso, non si è mai giunti alla firma della Convenzione con il privato. Chiedo per quali motivi non si è ancora provveduto alla risoluzione della stessa Convenzione” e se “non si ritiene possibile considerare di agire attraverso una Variante che vincoli di nuovo il fabbricato a destinazione socio-assistenziale sanitaria come era prima o comunque a un’opera di interesse pubblico con successivo intervento di esproprio del fabbricato”.  

(L'intervento di Giancarlo Boselli)

Nel dibattito è intervenuta per la maggioranza Flavia Barbano di Centro per Cuneo. “Ci sono - ha detto - passaggi politici, tecnici e giuridici obbligatori che devono essere rispettati prima di trasformare un immobile privato in un intervento di interesse pubblico. Servono modifiche urbanistiche formalmente approvate, valutazione dei vincoli sulle destinazioni possibili e procedure ben definite. Senza questi passaggi qualsiasi azione sarebbe improcedibile e impugnabile”.  

E ancora: “A questo si aggiunge un elemento fondamentale: le risorse economiche. Qualsiasi intervento di acquisizione e trasformazione dell’ex Policlinico richiederebbe delle somme ingenti non disponibili nel Bilancio comunale. Non si tratta solo di tecnica, ma di responsabilità politica e finanziaria. Effettuare interventi senza fondi certi, significherebbe esporre la citta a rischi e vanificare la credibilità dell’Amministrazione”.  

(La consigliera di maggioranza Flavia Barbano)

Per cui: “L’ex Policlinico è fermo da 40 anni con decenni di promesse e annunci senza risultati concreti. È necessario agire con responsabilità, chiudendo l’iter della Convenzione già avviato, perfezionando il progetto dove serve e coordinando le politiche tecniche e legali. Oggi non possiamo né espropriare né vincolare direttamente l’immobile a funzioni socio-assistenziali. Possiamo però predisporre degli studi di fattibilità e delle ipotesi reali, così da avere basi solide se in un futuro si aprissero opportunità reali e finanziamenti sostenibili. Il percorso che proponiamo è chiaro e realizzabile. La città non ha bisogno di scorciatoie o annunci simbolici, ma di decisioni politiche responsabili e risultati concreti”.  

L’assessore Alessandro Spedale ha risposto in modo articolato, anche se la consigliera della sua maggioranza aveva già anticipato molti degli spazi di intervento. Spedale ha ricordato il lungo iter della vicenda partito con la Giunta Borgna che aveva cambiato la destinazione d’uso del fabbricato da sanitario socio-assistenziale a residenziale (80% della superficie utile lorda di 3.300 metri quadrati) e a terziario-commerciale (20%).  

Poi, ha aggiunto: “A gennaio 2022, avevamo approvato il Piano di recupero dell’edificio ed eravamo pronti a firmare la Convenzione urbanistica con il privato, ma il proponente ha chiesto alcune proroghe e poi ha comunicato di non voler avviare i lavori. L’Amministrazione ha sempre avuto come obiettivo la realizzazione del Piano, ma vista la mancata disponibilità del proponente entro fine anno procederemo con l’iter per archiviarlo. Abbiamo già atteso fin troppo tempo”.  

(L'assessore Alessandro Spedale)

Quindi, sugli obiettivi futuri: “Si può avviare un nuovo Piano di recupero. Pur essendo un cammino lungo e complesso è, però, l’unico percorribile. La Variante si può discutere anche se mi sembra l’attuazione del detto “a mali estremi, estremi rimedi”. L’esproprio è una soluzione difficile da attuare in quanto comporterebbe per le casse del Comune un esborso economico importante a cui andrebbero aggiunti i costi della riqualificazione dell’immobile”. 

La consigliera Barbano propone di chiudere l’iter già avviato della Convenzione perfezionando l’attuale Piano di recupero, l’assessore Spedale intende archiviarlo. Chi vincerà nella maggioranza?  

Sergio Peirone

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