I sindacati, da tempo (Fiom per prima, seguita poi da Uilm e Fim). In tempi recenti addirittura l'arcivescovo di Torino, Roberto Repole, sulla scia dell'impegno sociale del predecessore, Cesare Nosiglia. Adesso anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Si stringe l'assedio intorno a Stellantis, nel giorno in cui - a Roma - il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato il tavolo sull'auto.
Solo il 20% degli incentivi va in auto italiane
Nonostante iniziative come l'inaugurazione dell'hub europeo per il riciclo, l'incertezza sul futuro delle quartro ruote sul territorio torinese si fa palpabile. E questa volta anche il presidente della Regione ha usato parole piuttosto severe, all'indirizzo del Lingotto. “Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani. L’unica soluzione è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia, a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli”.
Dunque, dopo gli ultimi mesi trascorsi a ribadire come le mosse del Gruppo automobilistico fossero comunque legate a un vero e proprio contratto di impegni siglati con Comune e Regione, ora Cirio va in pressing. "Serve l’impegno di tutti per rilanciare la produzione e arrivare almeno al primo obiettivo di produrre un milione di veicoli in Italia, assegnare a Mirafiori un secondo modello e ancorare a questo territorio la ricerca e lo sviluppo”. E punzecchia Stellantis: "Eviti scivoloni comunicativi come la vendita degli stabilimenti del gruppo sulle piattaforme immobiliari online, perché il rischio concreto è che nell’opinione pubblica si faccia strada l’idea del disimpegno del gruppo in Italia, quando invece abbiamo bisogno di un’industria dell’automotive forte, che crede nell’Italia, nei suoi stabilimenti e nel potenziale della sua manodopera per cui chiediamo non solo la piena occupazione, ma anche la sua crescita”.
Un appello cui si associa anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Tronzano: “Stellantis ha la grande responsabilità di dare continuità a una storia secolare legata all'auto. Dobbiamo dare certezze alla nostra filiera che chiede chiarezza sull'impegno del gruppo in Piemonte. Confidiamo che il lavoro sinergico tra le Regioni, il ministro Urso e Stellantis possa portare ad aumentare la produzione di auto in Italia e in Piemonte”.
Un milione di veicoli all'anno, a partire da Panda e 500bev
E sul fronte sindacale, non mancano le reazioni alla riunione di questa mattina. “I tempi sono stretti – commenta il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo -, il percorso proposto dal Ministro Urso è positivo e parteciperemo con spirito costruttivo, ma al momento gran parte del lavoro è ancora tutto da fare. L’obiettivo di 1 milione di autoveicoli da produrre in Italia è raggiungibile solo se comprensivo dei veicoli commerciali e salvaguardando il futuro delle produzioni della 500 BEV e della Panda. Abbiamo chiesto al Governo tempi stretti e compagini qualificate per arrivare presto a una politica di sostegno industriale che consenta insieme alle infrastrutture sul territorio di procedere nella transizione ecologica senza penalizzare i cittadini e l’occupazione nazionale”.
“La Fiom è disponibile al confronto volto al raggiungimento di un accordo per la transizione tra Governo, Stellantis, Regioni e organizzazioni sindacali, ma le condizioni devono essere chiare e i finanziamenti pubblici, dichiarati dal MIMIT con il fondo per l’automotive di 6 miliardi e altre risorse europee, devono essere vincolati a garantire la produzione in tutti gli stabilimenti, la ricerca e sviluppo e l'occupazione, anche a supporto dell'intera filiera della componentistica", sottolineano Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità. "Se non ci saranno le condizioni, ci troveremo all'opposizione di qualsiasi scelta che non risponde alle nostre richieste. Stellantis ha aperto alla possibilità di arrivare a produrre in Italia 1 milione di veicoli. Ma per la Fiom l’obiettivo da raggiungere è di 1 milione di autovetture e non meno di 300 mila veicoli commerciali leggeri, da verificare nel concreto, visto che le lavoratrici e i lavoratori di quasi tutti gli stabilimenti sono in cassa integrazione.
Lazzi (Fiom): "Arrirare qui nuovi produttori di auto"
E il segrerario generale per Torino e provincia di Fiom Cgil, Edi Lazzi, aggiunge insieme a Gianni Mannori, responsabile Mirafiori : "Purtroppo per Mirafiori non ci sono novità su nuove produzioni. Questo significa che la cassa integrazione continuerà e il futuro si prospetta sempre più a tinte fosche. Dopo questo nulla di fatto e le condivisibili dichiarazioni del vescovo di Torino sulla situazione cittadina, pensiamo sia davvero giunto il momento di mettere in atto una speciale commissione con le organizzazioni sindacali e le imprese, insieme alle istituzioni locali, che abbia il compito di individuare soluzioni per il rilancio economico della nostra città, continuando a chiedere a Stellantis precisi impegni per il territorio. Penso anche che sia necessario ricercare nuovi produttori di autoveicoli che se venissero a Torino troverebbero tutte le condizioni favorevoli per fare un buon business".
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