Il Nazionale

Cronaca | 25 novembre 2023, 07:10

Nel nome di Giulia e le altre vittime, oggi, Giornata contro la violenza sulle donne, al lavoro per il futuro [VIDEO]

Testimonianze, commenti, riflessioni affinché la cultura del rispetto e la formazione diventi "normalità. [INTERVISTE E PROGETTI]

Nel nome di Giulia e le altre vittime, oggi, Giornata contro la violenza sulle donne, al lavoro per il futuro [VIDEO]

Sì. Oggi è il 25 novembre e ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna e vogliamo, certo, raccontarvi le iniziative (QUI e QUI due articoli precedenti e QUI, l'articolo dopo il flash mob per Giulia Cecchettin), ma soprattutto cercare di capire come occorra lavorare.

Giulia...

Giulia è stata la 105esima vittima di una catena terribile di morte e di morte per mano di chi parlava di amore, ma l'amore è un'altra cosa e deve prendere per mano il rispetto. Sempre.

Qui il video integrale della fiaccolata per Giulia, molto partecipata e dove alcuni interventi sono andati dritti al cuore e al problema.

La Giornata e le voci di chi lavora sul territorio

La Giornata, che è stata istituita dal 1999 va di pari passo con la Giornata mondiale per i Diritti umani (10 dicembre) e non è solo un giorno in cui parlarne, ma il giorno in cui si urla affinché il suono resti tutto l'anno.

Abbiamo voluto toccare più ambiti e darvi anche dei numeri su cui riflettere con diverse figure che lavorano sul territorio astigiano per creare un ambiente più sicuro e informato a iniziare dalla giornalista e scrittrice astigiana Laura Nosenzo che con il progetto Sos donna, di cui è ideatrice con Mani colorate Odv e Piero Baldovino e con la mostra itinerante "Non crederci" ideata con Giorgia Sanlorenzo, sta facendo davvero moltissimo per aiutare le donne e sensibilizzare nelle scuole.

Le voci delle donne... Sulle lenzuola

"Il vestito è innocente" scrive Emma da Canelli, "A volte il mostro non è sotto il letto, ma dorme vicino a te", si legge su un lenzuolo e la frase fa particolarmente effetto dato che arriva da Incisa Scapaccino, dove è stata uccisa Floriana. "Ho subito violenze fisiche e psicologiche. Ora sto bene", da Viarigi.

Sono solo una piccola parte delle frasi che si leggono sulle lenzuola della mostra in questi giorni al Consiglio Regionale di Torino e che si concluderà, dopo 29 tappe al tribunale di Asti, luogo simbolo insieme al Cardinal Massaia da dove è partita. "Tantissimi Comuni hanno richiesto la mostra e così le scuole per riflettere con attenzione. Spesso gli incontri sono seguiti da dibattiti. Molto commovente la risposta quando le persone sono invitate a scrivere sulle lenzuola", spiega Nosenzo.

"Sos donna è il cuore del progetto attraverso cui informiamo le donne vittime di violenza fornendo numeri e consigli utili, ma facciamo anche campagne di sensibilizzazione sui giovani con questionari nelle scuole che portiamo avanti da tre anni" ricorda la giornalista.

I numeri in crescita

Gli accessi a Sos donna raccontano di un'importante richiesta di aiuto: Nel 2019-2020 sono state 2832 utenti che l'anno dopo sono passati a ben 22.810 e quest'anno sono già quasi 20mila.

Una crescita esponenziale che tocca prevalentemente una fascia tra i 25 e 34 anni, segue quella dai 18 ai 24 anni e quella tra i 35 e 44 anni. "Generazioni che oggi rappresentano i maggiori problemi nella violenza di genere. La maggior parte sono donne alla ricerca di sostegno e bisogno di informazioni pratiche e messa in sicurezza, ma anche chi vuole uscire da violenze e ha figli minori".

L'orecchio di Venere

L’Orecchio di Venere il centro antiviolenza di riferimento di Asti e provincia ed aperto dal 2009.

Avevamo parlato con Elisa Chechile, la referente, durante un'intervista "molto a fuoco" sulla violenza domestica. "Abbiamo un’ampia esperienza di ascolto e di sostegno alle donne che si rivolgono a noi e la violenza economica è in realtà uno dei motori che fa spaventare di più le donne. Perché il maltrattante fa pesare la dipendenza economica".

E le donne hanno paura... Il denaro è una molla terribile che innesca più tipi di violenze.

"Il centro antiviolenza - spiega Chechile - è un posto dove noi cerchiamo di dare strumenti alle donne che può essere l’accesso al reddito di libertà, può essere quello di avere l’avvocato col gratuito patrocinio, perché tante donne dicono sì, va bene io denuncio e poi con cosa lo pago l’avvocato?" 

Una donna che ha subito un maltrattamento fisico ha diritto ad avere un esenzione del ticket per un anno per accedere alle cure. "Noi vediamo che c’è stato un grosso aumento della mancanza di cure, per esempio dei denti, ci sono tante persone che non riescono ad accedere alle cure dentistiche perché magari il partner non glielo permette. Il denaro viene usato come prevaricazione. Serve introdurre l'educazione domestica".

Aperto 5 giorni la settimana

Il centro antiviolenza l’Orecchio di Venere è aperto 5 giorni alla settimana anche con due sportelli collegati uno presso il comune di Asti e uno presso la Croce Rossa di Monastero, la sede è in via Ugo Foscolo 7. C'è un numero che risponde h24 ed è collegato al 1522.

Il magistrato

Donatella Masia, magistrato che si occupa delle Fasce deboli della Procura di Asti, racconta che la Procura mette in campo ciò che riceve con "la notizia di reato" dalle forze dell'ordine con un gruppo ben specializzato, Nucleo tutela fasce deboli interforze con polizia, carabinieri e assistenti sociali "Una pluralità di intervento ad ampio raggio che valuta i gradi di rischio per le donne e deve capire e agire con tempestività, chiedendo al giudice una misura cautelare, anche solo il divieto di avvicinamento oppure misure più invasive come gli arresti".

Il magistrato rimarca l'importanza della formazione anche per gli addetti ai lavori. "Ormai le procure sono attrezzate, i magistrati sono formati se sono nel settore, altri invece si devono preparare, la polizia giudiziaria del territorio è parzialmente formata, le questure hanno una sezione per i reati contro la persona con personale altamente specializzato. Ad Asti è ottima e molto dedita, purtroppo sono poche le persone. Per i carabinieri, nelle Compagnie, è stato fatto un lavoro per cui serve almeno un profilo di esperto e prossimamente ci sarà un incontro con il Comando di Asti per una formazione più specifica anche per il Radiomobile".

Si rafforza il Codice rosso

Il ddl Roccella in queste ore è diventato legge e il Codice rosso si rafforza. "Una cosa buona, ci sono strumenti utili e più immediati come l'ipotesi di fermo in vista di condotte prodromiche alla violenza e consente già gli interventi, implementa le possibilità di intervento. Dopo gli ultimi fatti tragici la politica ha capito che deve mette in campo forze per scuola e famiglia. Quella è prevenzione, la giustizia è repressione", rimarca Masia.

"Sul caso di Giulia, si parla di necessità di riformare gli uomini, ma serve riformare le donne che hanno la responsabilità della crescita equilibrata dei figli e incentivare il rispetto della loro dignità", conclude.

Il poliziotto

Nicola Alberto Somma, ad Asti da maggio, è il vicario del Questore. "Se una vittima richiede l'intervento, mandiamo personale già specializzato e nel momento in cui ci sono i presupposti per maltrattamenti e violenze la vittima viene informata sui suoi diritti e poi viene accompagnata in questura. Nel caso in cui ci siano minori ci sono stanze e strutture protette. Quando ho saputo della tragedia di Giulia ho provato sgomento, sono un padre; sgomento, angoscia e anche rabbia".

Il consultorio vi aiuta!

La psicologa Elisabetta Fiora da anni lavora al Consultorio di Asti ."Il discorso di prevenzione è ampio e profondo e non c'è un singolo fattore o etichette. Si parla di patriarcato ed è pertinente ma generico. Consapevolmente o inconsapevolmente viviamo una cultura che fa parte di un'educazione che non ci fa cogliere segnali di allarme e questo vale per uomini e donne. L'ambito del lavoro profondo psicologico si sta facendo soprattutto post pandemia che è stato un detonatore di forte disagio tra i giovani, su una radice familiare che unisce tracce sparse  tra cultura di disparità tra donne e uomini in ambito sociale insieme a un impoverimento delle risorse familiari e un'enorme difficoltà di gestione della frustrazione".

I social

"Sui social  - spiega la dottoressa -gira davvero di tutto, io non demonizzo assolutamente, occorre stare al passo con i tempi e il digitale ormai è il nostro mondo, è un accesso illimitato a qualunque cosa, anche non di qualità ed è stato qualcosa di molto repentino che ha lasciato gli adulti indietro. Occorre tenere presente che tra gli adolescenti è diminuito il tempo di relazione con i pari e questo è un dato di fatto".

Le ragazze raccontano di relazioni tossiche

Ma chi si rivolge in particolare ai consultori? "Le ragazze parlano spesso di relazioni tossiche e serve verificarne il percorso. E' frequente che dietro una richiesta per  ansia o a fatti di disturbi alimentari o autolesionisti, le ragazze incontrano aspetti di relazione tossica dove c'è un bisogno reciproco che può virare verso caratteristiche di prevaricazione". 

Serve una rete per aiutare di più le persone? "Occorre proseguire su questa strada. La storia di Giulia ha colpito molto e tanta gente è scesa in strada per lei. Nel tempo le forze dell'ordine e i nostri servizi si sono sempre più affinati. Occorre tempo, ascolto, pazienza e non sottovalutare i segnali. Bisogna agire su più piani.

Il servizio psicologico del consultorio di Asti è multiprofessionale e valuta molti aspetti, la psicologia clinica è ad accesso diretto ed esente ticket.

A questo link tutti i riferimenti e gli orari.

Betty Martinelli

Commenti