Nei primi 10 mesi dell’anno a Torino i reati spia per la violenza di genere hanno fatto registrare un calo del 9,2% È quanto emerge dai dati interforze diffusi dalla Questura di Torino alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In particolare da gennaio a ottobre sono stati 1.588 contro il 1.748 dello stesso periodo dell'anno precedente. Di questi il 51% riguardano maltrattamenti contro i familiari, un terzo dei quali commessi da cittadini di origine straniera, il 35% gli atti persecutori e il 14% le violenze sessuali, queste ultime in calo del 15,1% rispetto ai primi 10 mesi del 2022. In calo anche le denunce raccolte dalla sola polizia che segnano una flessione dell’11,7%.
Le persone arrestate dalla polizia da inizio anno nelle attività di contrasto alla violenza di genere sono 131 in calo del 14,4% rispetto alle 153 dell’anno passato. Gli ammonimenti da parte del questore sono stati 133 in aumento del 3,9% rispetto ai 128 del 2022, di cui 35 per atti persecutori e 98 per violenza domestica. Da segnalare, infine, che il progetto 'Una stanza per te', spazio allestito presso l'Ufficio Minori della Divisione Anticrimine della Questura di Torino e nei commissariati di Bardonecchia, Ivrea e Rivoli, dedicato alle donne vittime di violenza in cerca di aiuto negli ultimi dieci mesi dell’anno ha accolto 435 persone per colloqui, denunce, querele, in aumento del 63,5% rispetto allo stesso periodo 2022.
"Questi dati - ha commentato il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino - ci dicono che la violenza nei confronti delle fasce deboli, dopo un'impennata statistica di fatti di reato per quanto riguardi reati spia dal 2019 al 2022, ci consente di registrare un calo anche abbastanza sensibile negli ultimi 10 mesi dell’anno. Il dato non è ancora consolidato ma questo ci fa ben sperare che le campagne di prevenzione adottate così come le misure di prevenzione adottate dall'autorità di pubblica sicurezza, abbiano raggiunto in parte gli obiettivi". "Resta fondamentale- ha concluso - il consiglio che diamo sempre, di denunciare, di segnalare, di confrontarsi con le forze di polizia".
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