Il Nazionale

Cronaca | 30 giugno 2025, 10:03

Esplosione in via Nizza, si cerca ancora un uomo. “Mia figlia è ferita da questa notte, non si è ancora risvegliata”

Mohammed ha 54 anni e racconta i momenti più terribili di questa notte quando casa sua è stata distrutta. Un altro 12enne in prognosi riservata con ustioni sul 30% del corpo

Esplosione in via Nizza, si cerca ancora un uomo. “Mia figlia è ferita da questa notte, non si è ancora risvegliata”


I lavori di soccorso vanno avanti da questa notte, ma alla conta manca ancora Jacopo, un uomo di 35 anni di cui non si hanno notizie. La sua Punto Bianca è ancora parcheggiata a pochi passi dai soccorritori, qui nell’interno di via Nizza 389. Il suo alloggio è uno di quelli distrutti dalle fiamme e dall’esplosione di questa notte.

Il racconto di Mohammed 

Accanto a lui abitava la famiglia di Mohammed Ragab, un egiziano di 54 anni, da 23 in Italia e che vive da cinque anni in affitto nel sottotetto all’ultimo piano. 

Il suo racconto è ancora sconvolto dai fatti e dall’incertezza: “mia figlia ha 6 anni, le è crollato il muro addosso e adesso è ricoverata al Regina Margherita. Non si è ancora risvegliata. Mia moglie ha sentito l’esplosione, le ha tolto i mattoni di dosso e subito dopo è arrivato il fuoco. Gli altri due figli di 21 e 17 anni li hanno visitati e dimessi, stanno bene.  Mia moglie è invalida al 75% e pago puntuale 500 euro di affitto - prosegue -. Io stavo lavorando ai Mercati generali, mi hanno chiamato e sono arrivato in taxi. Ho trovato tutto bruciato: i soldi, i gioielli. Abbiamo perso tutto. Ora vogliono farci dormire nelle scuole, ma non abbiamo soldi e le medicine di mia moglie”.

Un altro ragazzo di 12 anni ha ustioni sul 30% del corpo e si trova in prognosi riservata. 

Il racconto di Vittoria

Vittoria abita al piano terra, ha 34 anni ed è incinta. “Mi ha svegliato lo scoppio. La mia macchina era di fronte a casa ed è stata distrutta. Emma ha 8 mesi e tra poco vedrà la luce”. Ha un fratellino di un anno e anche loro stanno pensando di andare provvisoriamente nella vicina scuola Re Umberto: “siamo cinque o sei le famiglie con bambini piccoli”. “Abbiamo sentito un boato, ho alzato le tapparelle e ho visto le macerie sulla mia auto. La gente urlava uscite, uscite, perché c’era il fuoco”.

Intanto i lavori proseguono 

Decine di persone intanto osservano al di qua del nastro bicolore che delimita l’accesso all’interno dove si trova l’edificio, mentre il traffico su via Nizza viene bloccato dalla Polizia municipale già all'angolo con via Testona, causando qualche disagio per chi non riesce a raggiungere piazza Bengasi.

Alcune persone, sedute sui marciapiedi, attendono pazientemente istruzioni, per rientrare a casa. Nell’aria, l’odore acre del fumo è ancora perfettamente percepibile, nonostante siano passate quasi 6 ore dall’emergenza. Fumo che continua a uscire dalle finestre degli ultimi piani dei due edifici coinvolti, dove le saracinesche abbassate mostrano segni di un’esplosione verso l’esterno e crepe evidenti sui muri. “Io abito al terzo piano, ma non ero a casa - racconta una delle persone sui marciapiedi - per entrare sono dovuto passare dal mio balcone. Mi hanno chiamato questa mattina”.

A terra, insieme alle macerie, anche pezzi diversi di ringhiera e mobili, fioriere, pezzi di esistenza quotidiana. Anche quello che sembra un enorme orso di peluche marrone. Poco dopo le 8.30 sono arrivati gli addetti dell’Amiat per cominciare a sgomberare la strada. Altre macerie sono piombate sulle auto parcheggiate a bordo marciapiede, distruggendo vetri e parabrezza.

Tante le persone affacciate ai balconi, che da stamattina non perdono un istante dell’intervento.

 

 

Massimiliano Sciullo

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