Due attivisti del centro sociale autogestito “La Talpa e l’Orologio” sono indagati per associazione e delinquere e danneggiamento, i fatti contestati riguardano la diffusione di un video, condiviso lo scorso settembre, e i fatti filmati.
L'INTERVISTA
Lo scorso 13 novembre sono state perquisite le abitazioni dei due indagati a cui sono stati requisiti indumenti, computer e cellulari personali.
Nel video un gruppo di attivisti, con il volto coperto, sono ripresi mentre tranciano le reti che segnano il confine tra Ventimiglia e Mentone, in prossimità del tratto noto come il “passo della morte”, il pericoloso passaggio spesso solcato dai migranti che vogliono raggiungere la Francia.
IL VIDEO
Il video voleva essere una riflessione sull'idea di frontiera: “I confini separano razza, classe e genere. Separano noi stesse da altre e altri, separano il mondo di sotto da quello dei pochi di sopra, ma noi siamo internazionaliste, non ci piacciono i recinti, vogliamo buttare giù reti e confini come stiamo facendo qui, al passo della morte tra Ventimiglia e Mentone.
Ogni volta che una tenaglia trancia una rete, ogni qualvolta cade una barriera i popoli fanno un passo in avanti”, questa è la dichiarazione che lo accompagna.
Spiega Ersilia Ferrante, avvocata incaricata della difesa dei due attivisti: ”Preciso che non ho ancora visto gli atti del procedimento, parlo per quello che mi hanno raccontato i miei assistiti. In questo video le persone sono camuffate, non identificabili, ma sembrano molto diverse come caratteristiche fisiche rispetto ai due indagati.
Bisognerà poi vedere su cosa si fondano le accuse, mi sembra una situazione un po’ surreale che verrà smontata facilmente: per danneggiamento devo essere il soggetto che ha danneggiato, per associazione a delinquere devo dimostrare che questo soggetto ha istigato altre persone a delinquere.
Aspetto abbastanza serenamente di conoscere gli atti processuali e penso che la vicenda avrà un esito positivo”.
Diverse associazioni del territorio ed esponenti politici hanno mostrato solidarietà: Daniel Delministro, Popoli in arte, Aifo, Rifondazione Comunista, il coordinamento provinciale di Potere al popolo, Non una di meno Ponente ligure, Gabriella Badano e l’Associazione Martina Rossi.
“Le associazioni hanno parlato della situazione della frontiera, del concetto di confine, della condizione in cui vivono i migranti -prosegue l’avvocata Ferrante- Ci deve essere attenzione sulla problematica della frontiera, sotto tutti gli aspetti, se prima poteva sembrare un’emergenza è chiaro che non sia così, si deve arrivare a una soluzione”.
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