C’è la sensazione, nell’ambiente biancorosso universalmente considerato, che il match di questo pomeriggio (palla a due ore 16.30 a Masnago) possa essere uno snodo alquanto dirimente per la Openjobmetis Varese.
La vittoria alla prima con Pistoia, senza convincere, il tonfo sesquipedale in casa della Virtus, atteso nella forma, meno nella sostanza, il match combattuto ma sfuggito sul filo del rasoio in casa contro Tortona. Tre gare diverse, tre indizi non complementari, non tanto nel dare conto di una squadra che è in evidente costruzione e quindi gioca piuttosto male e può solo migliorare, quanto nell’indicare il vero peso specifico biancorosso e quello dei suoi singoli, Willie Cauley-Stein in primis (solo, senza Scott Ulaneo fermo per almeno altre tre gare).
Ecco che allora Trento, storicamente (e anche quest’anno) ostica, potrà dare un altro “parere” alla causa, con l’avvertenza che in caso di sconfitta sarà difficile abbassare i decibel delle voci di chi vede nella Varese 2023/2024 diverse cose da sistemare e non solo tramite il lavoro in palestra.
Riuscirà WCS - che è stato finalmente raggiunto dalla famiglia dopo una settimana più che discussa sul suo conto, "fatta" di voci anche gravi che tuttavia non hanno trovato alcuna conferma e perciò rimangono tali - a non nascondersi in cifre personali che (purtroppo o per fortuna) non dicono abbastanza di quanto sia stato finora un corpo estraneo alla squadra? E la squadra stessa, saprà dare un senso alla sua preferenza, soprattutto in attacco, dando profondità a una manovra che per ora ha sempre viaggiato solo su linee esterne e in maniera troppo prevedibile? E Shahid, che ha dato il primo squillo nella dimensione ovattata di Cipro e della Europe Cup, avrà ora rotto il ghiaccio e sarà in grado di incidere anche in campionato? E con lui McDermott e Moretti, finora alterni davanti e alterni dietro? E la difesa, la più perforata della Serie A, evenienza grave visto che non è più accompagnata da un attacco atomico, riuscirà ad aumentare i giri?
Alcune delle mille domande che attanagliano chi rimane ancora sospeso tra preoccupazione e calma, alle quali speriamo non risponda in modo troppo perentorio l’ex di turno Paolo Galbiati, risalito sul ponte di comando dopo la parentesi da secondo (ma non troppo…) di Matt Brase. Chissà se il coach brianzolo abbia coltivato almeno per un momento il desiderio di diventare capo sotto al Sacro Monte? Di certo il ricordo umano che lo riabbraccerà sarà positivo, nei tifosi come nella maggioranza degli interni.
La sua Dolomiti Energia sin qui ha fatto esattamente quello che doveva fare: vittoria contro Cremona, vittoria contro Pistoia, armi rese in casa contro la Virtus, peraltro senza il play Kamar Baldwin, che sarà assente anche nella gara odierna. Quest’anno in Trentino si sono divertiti a pescare dalla Bundesliga: dentro il centro Derek Cooke (da Francoforte), la guardia Prentiss Hubb (da Luidwigsburg) e l’ala Myles Stephens (da Crailsheim). Vicino a loro due prese italiane di livello: il lungo Paul Biligha e l’ala Davide Alviti, entrambi da Milano, entrambi chiacchierati anche ai lidi bosini. A completare il quadro dei migliori Andreis Grazulis, che dopo la retrocessione a Trieste è restato in Serie A per dimostrare di valerla, non solo dal punto di vista delle indubbie qualità tecniche.
Inutile snocciolare statistiche, sia perché è presto, sia perché - a parte palle perse e tiro da 2 - non ce né una che veda primeggiare la Openjobmetis. Il cui cimento, oggi, contro un’avversaria che non disprezza i ritmi alti (Galbiati, d’altronde, ha bevuto alla fonte scoliana) ma appare anche parecchio solida, sarà tutt’altro che facile.
OPENJOBMETIS VARESE-DOLOMITI ENERGIA TRENTINO (ore 16.30, Itelyum Arena)
VARESE: 0 Shahid, 2 Cauley-Stein, 8 Woldetensae, 11 Moretti, 13 Librizzi, 18 Virginio, 21 Hanlan, 22 McDermott, 44 Brown. All.: Bialaszewski.
TRENTO: 1 Ellis, 2 Stephens, 3 Hubb, 4 Alviti, 7 Niang, 8 Conti, 10 Forray, 11 Cooke, 17 Udom, 19 Biligha, 23 Ladurner, 24 Grazulis. All. Galbiati
Arbitri: Rossi, Quarta, Bartolomeo
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