C’è un tragico filo rosso che lega tra di loro gli incendi avvenuti il 14 settembre nel negozio di scarpe che si trova all’interno del centro commerciale “Il Castello” di Canelli (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) e quello – costato la vita al titolare dell’esercizio commerciale, un 36enne di origine cinese – avvenuto martedì pomeriggio nel magazzino “Ipershop Express” di Monticello d’Alba (CN)
Ed è il modus operandi di Batashka Stanka, nata in Bulgaria nel 1988, una immigrata residente nel canellese, ritenuta responsabile di entrambi gli episodi e pertanto tratta in arresto con le pesanti accuse di omicidio in conseguenza di altro reato (ovvero l’incendio doloso) e di incendio doloso con riferimento all’incendio di Canelli. Anche al Centro commerciale “Il Castello”, la donna aveva provato a distrarre gli addetti di un negozio di calzature appiccando un incendio nel magazzino, nell’intento di appropriarsi del registratore di cassa. Per fortuna, nei fatti di Canelli, non vi furono feriti o vittime.
Operando sulla base delle informazioni tecniche ricevute dai vigili del fuoco e delle riprese delle telecamere di sicurezza del “Castello”, i carabinieri della Compagnia canellese erano riusciti a ‘stringere il cerchio’ delle indagini intorno a lei, ritenuta fortemente indiziata di incendio doloso, decidendo di seguirla per monitorarne le mosse.
Appurando la sua presenza anche all’interno del piccolo market di Monticello nei momenti in cui si è sviluppato l’incendio che, in un primo momento, era parso aver comportato esclusivamente ingenti danni alla merce esposta. Solo diverse ore dopo, spenti tutti i focolai, i vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’uomo, morto nel vano tentativo di portare in salvo più merce possibile.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, cui è stata sottoposta alla presenza dei suoi legali (avvocati Renata Broda e Alessia Trinchero), la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande dei magistrati, ma i carabinieri e il pubblico ministero Laura Deodato sono pressoché certi che appiccasse gli incendi per generare un elemento di distrazione tale da consentirle di allontanarsi dagli esercizi commerciali con della merce rubata.
Un comportamento criminale che, a fronte di un furto per un controvalore di poche decine di euro, è costata la vita a un uomo e ha lasciato nel più profondo sgomento la moglie del commerciante, ricoverata all’ospedale di Verduno (CN), fortunatamente non in pericolo di vita, a seguito dell’intossicazione da fumo.
La donna attualmente è ristretta nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, a disposizione della Autorità Giudiziaria, a seguito della convalida dell’arresto e dell’applicazione della misura cautelare. In base ad analoghe risultanze investigative emerse, i Carabinieri della Compagnia di Alba riuscivano ad attribuire alla donna una rapina in villa nel comune di Cossano Belbo con le relative lesioni personali e l’uso indebito della carta di credito della vittima.
Sono in corso gli accertamenti per stabilire la responsabilità della donna per episodi incendiari analoghi avvenuti nel basso Piemonte nelle ultime settimane.
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