Dove sarà e che dimensioni avrà il ristorante del palazzetto? E il museo della pallacanestro lombarda quanto sarà grande? Da chi verranno gestiti? Perché i lavori per ampliare la capienza del Lino Oldrini non stati fatti per primi?
Sono solo alcuni degli interrogativi che Carlo Meazza, storico grande fotografo varesino, non solo di pallacanestro, ha rivolto a noi tramite una lettera firmata. Quesiti che, in realtà, sono stati posti da diversi altri appassionati.
Per chiarire un po' le idee anche a noi, in questi giorni immediatamente successivi all’avvio dei lavori in piazzale Gramsci, abbiamo contattato l’ingegnere capo Riccardo Aceti, che ha fornito alcune considerazione e informazione tecniche.
I lavori al palazzetto sono partiti (finanziati dalla Regione per 2,5 milioni di euro) e prevedono inizialmente la rimozione di quello che doveva essere il settore galleria ovest, costruito a suo tempo in un momento nel quale c’erano manie di gigantismo per gli impianti e si mirava a capienze elevate. Settore che poi, però, non fu completato per motivi legati alla mancanza di fondi. In questa prima fase è stato fatto ed è ancora in corso un lavoro che "c’è ma non si vede", fatto in gran parte di acquisizione di informazioni e di valutazioni di interferenze con gli impianti già esistenti.
L’idea è nata dalla volontà di dare un taglio moderno al palazzetto, con una serie di interventi che daranno alla struttura un’utilità a lungo termine. Si è partiti valutando la possibilità di impiegare spazi mai utilizzati dando loro un’altra destinazione d’uso e introducendo l’idea dell’utilizzo infrasettimanale che alimenterà il palazzetto. L'obiettivo è anche quello di riqualificare l’area retrostante la struttura, più nascosta e quindi più soggetta al degrado delle altre.
Ed ecco qui il concepimento degli spazi di ristorante, museo, uffici e volumi da cui assistere agli eventi da una prospettiva diversa. Il museo avrà una superficie di circa 450 metri quadri, ricavati nei nuovi spazi in sostituzione delle gradinate già esistenti. Per l’area bar/ristorante sono riservati 260 metri quadri (altri 260 per cucine, depositi e spogliatoi del personale). Per gli spazi destinati alla visione della partita da un punto diverso a disposizione 500 metri quadri. Gli uffici, invece, ne occuperanno 210.
Il tutto nascerà entro l’interno della sagoma planivolumetrica del palazzetto già esistente, senza consumo di suolo e sfruttando la copertura dell’anello. Gli spazi prenderanno il volume che comprende la galleria già presente e la parte sopra la curva nord.
Come ormai è ben risaputo, i lavori sono concepiti per non impedire il regolare svolgimento dei match casalinghi della Openjobmetis e dovrebbero durare circa un anno. Inoltre, gli stessi lavori sono predisposti al "rustico": questo significa che gli arredamenti di museo e bar/ristorante saranno da installare successivamente. Non si sa, al momento, chi li avrà in gestione.
Capitolo secondo lotto (che comprende diversi sublotti), relativo ai circa 400 posti aggiuntivi all'attuale capienza nel settore galleria nord, sopra la curva: il motivo per cui questo intervento è, in ordine cronologico, il secondo è perché è stato reputato non prioritario dagli apparati del finanziamento pubblico. L’impressione (e la speranza) è che una volta avviati i primi lavori questi smuovano l’interesse da parte dei finanziatori.
Non resta che assistere al cambiamento della struttura di piazzale Gramsci. Piazzale dove da pochi giorni vige il divieto di sosta, a cui è assoggettata però solo la parte fuori dalla zona dei lavori. Per i tifosi della Openjobmetis non cambierà nulla, visto che il parcheggio esterno al palazzetto era riservato solo a sponsor e addetti ai lavori.
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