Il Nazionale

Cronaca | 18 luglio 2023, 13:58

Alba, 22enne a giudizio per violenza sessuale aggravata, maltrattamenti e sequestro di persona

Nei racconti della vittima, una 25enne residente in un centro alle porte della città, due anni di botte, angherie e pesanti soprusi ad opera dell’ex compagno, che dal settembre scorso è detenuto in carcere

Alba, 22enne a giudizio  per violenza sessuale aggravata, maltrattamenti e sequestro di persona

Violenza sessuale aggravata dall’esistenza di una relazione affettiva tra i due e dalla sua commissione nell’ambito del reato di maltrattamenti.
E’ la grave accusa della quale deve rispondere un giovane, classe 2000, nato in Albania ma da tempo residente ad Alba, pluripregiudicato, imputato nel processo in corso a suo carico presso il Tribunale di Asti in composizione collegiale, presidente la dottoressa Elisabetta Chinaglia, pubblico ministero il dottor Davide Lucignani.

Il processo, di cui lo scorso 11 luglio è stata celebrata la prima udienza, rappresenta il secondo filone di un procedimento già avviato da alcuni mesi a carico dello stesso soggetto, che in forza dello stesso è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.

Detenuto in prima battuta a Pavia, ora a La Spezia, il 22enne era stato infatti denunciato dalla compagna, una 25enne residente in un centro alle porte di Alba, per i ripetuti episodi di maltrattamenti, lesioni e violenza privata subiti durante la loro convivenza.

Costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato albese Silvia Calzolaro (l’uomo è invece difeso dal legale astigiano Roberto Caranzano), nel corso del dibattimento del primo procedimento, destinato a chiudersi nel settembre prossimo, la giovane si è convinta a denunciare i due specifici episodi di stupro subiti da parte del compagno rispettivamente nell’agosto e nel dicembre 2020.

Azioni in entrambi i casi consumate col ricorso a una particolare violenza, tra schiaffi, pugni e calci sferrati alla donna tra le pareti dell’appartamento albese all’interno del quale la coppia viveva.
Episodi, quelli al centro di questo secondo processo, che si inseriscono in un quadro di condotte già aggravato da reiterate violenze fisiche, maltrattamenti e minacce, insieme a comportamenti tali da sostanziare anche, sempre secondo l’accusa, le imputazioni relative al sequestro di persona e alla rapina.

Tra i vari episodi ripercorsi nel corso del primo procedimento le privazioni della libertà personale cui la ragazza sarebbe stata infatti sottoposta "tutte le sere dall’agosto all’ottobre 2021", rinchiusa nella propria camera da letta e spesso picchiata anche davanti a terzi, senza telefono né televisore, impedita persino ad andare in bagno perché il suo compagno – questa la motivazione – "doveva fumare cocaina coi suoi amici nella cucina di casa". Una prigionia dalla quale la vittima si sarebbe potuta sottrarre solamente al mattino, per andare al lavoro, approfittando della condizione di alterazione dell’uomo.  

Precedente, del marzo 2020, un episodio di violenza privata che ebbe come teatro una zona boschiva e isolata nelle campagne di Monticello d’Alba, dove l’uomo, per ragioni di gelosia, avrebbe condotto la compagna senza il suo consenso per poi accanirsi contro di lei sferrandole pugni su tutto il corpo, privandola degli indumenti e abbandonandola vestita della sola biancheria al freddo e alla pioggia per diverso tempo, prima di tornare a recuperarla.

Sempre motivi di una cieca e violenta gelosia sarebbero stati alla base di un altro episodio, dell’estate 2020. Dopo averla costretta a tornare a casa dal bar dove in quel momento la ragazza si trovava insieme a un’amica, con la minaccia di distruggerle la casa, il 22enne l’avrebbe nuovamente picchiata e buttata per terra, per poi costringerla ad alzare il volto prendendole con forza la testa con una mano e con l’altra versandole in faccia acqua, Coca Cola, detersivo della lavatrice, detersivo per i vetri e tutto quanto trovato a portata di mano, quasi soffocandola.

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