Il Nazionale

Cronaca | 15 luglio 2023, 16:31

Sanremo: netturbino morto sul lavoro, la bara di Antonio Gullo portata in chiesa dai colleghi

Un lungo applauso ha accompagnato l'ingresso in chiesa del feretro del 51enne. “Sulla bocca di tutte le persone incontrate negli ultimi giorni c’erano queste parole: ‘Non è giusto morire così’" - ha ricordato Don Alfredo.

Sanremo: netturbino morto sul lavoro, la bara di Antonio Gullo portata in chiesa dai colleghi

Alla chiesa del Sacro Cuore di Bussana alcune centinaia di persone hanno dato l'ultimo saluto ad Antonio Gullo. Amici, colleghi, parenti, amministratori, davvero tante le persone che hanno preso parte al funerale del netturbino 51enne morto sul lavoro mercoledì a Sanremo.

Il feretro è stato portato dentro la chiesa dai colleghi di Gullo in un commosso applauso. Presenti il sindaco Alberto Biancheri, il vicesindaco Costanza Pireri, il consigliere comunale Daniele Ventimiglia. Oltre agli amministratori comunali hanno partecipato anche i vertici di Amaie Energia. Numerosa anche la rappresentanza del Taggia squadra dove milita il figlio del 51enne. 

Gullo era molto conosciuto in città e benvoluto da tutti. Durante l'omelia il parroco Don Alfredo ha detto: “Sulla bocca di tutte le persone incontrate negli ultimi giorni c’erano queste parole: ‘Non è giusto morire così’. Mi hanno fatto pensare perché le condivido. Non si può morire mentre si fa il proprio dovere con amore e umanità. Non si può. Oggi siamo qui a dirlo tutti al Signore. Tutta Sanremo, dove ha lavorato lo dice al Signore. Morire sul lavoro è una disgrazia e davanti agli uomini rivendichiamo questa ingiustizia”. 

“Non sia turbato il vostro cuore, ci dice Gesù, abbiate fede in dio e in me. Difficile non essere turbati. Il turbamento lo traduciamo con tristezza, pianto e rabbia. Dobbiamo saper guardare in alto dice Gesù perché quando vi chiamerò abbiate la fortuna di vivere per sempre con me. Facciamo fatica a capirlo perché le fortune le misuriamo con la ricchezza invece Gesù la misura con un qualcosa che dopo la morte supera tutto con categorie umane che non possiamo capire. 

“Gesù è padrone della nostra vita perché la considera. Non capiremo mai su questa terra perché gli abbia tolto la vita. Solo guardando il crocifisso possiamo avere un po’ di luce. 

“Signore aiutaci a guardarti in faccia e fare il cammino verso te. Eucarestia e messa è il gesto più grande della Chiesa per dirci che in questa disgrazia deve esserci tanta speranza. Con occhi aperti sul destino vivo perché il Signore ci aiuta ed è presente in noi e ci fa andare avanti”. 

L'operatore di Amaie Energia era sceso dal mezzo per la raccolta della spazzatura, per svuotare un cestino in via Martiri all'altezza della Torre Saracena. Un'auto in contromano guidata da un anziano è andata a sbattere contro il mezzo della nettezza urbana che ha schiacciato Gullo. Per lui ferite molto gravi, il trasporto d'urgenza all'Ospedale di Sanremo e poi la morte sopraggiunta un paio d'ore dopo.

A margine del funerale si registra un fatto increscioso. Qualcuno nelle ultime 24 ore ha rubato i girasole lasciati nel luogo dell'incidente da un collega di Gullo. Erano i suoi fiori amati, eppure non è bastato. Stamattina qualcuno ha lasciato un nuovo mazzo di fiori, nella speranza che non diventi di nuovo preda di qualcuno. 

Stefano Michero

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