Dopo le piogge ininterrotte per oltre 48 ore, e la conseguente esondazione provocata dalla piena ordinaria del Po a Cardè, che si è poi ripercossa su Faule, oggi l’emergenza è rientrata in tutto il Saluzzese e si stanno contando i danni, fortunatamente non gravi.
Sorvegliati speciali anche gli smottamenti e le frane, costantemente monitorati, in quanto potrebbero manifestarsi ancora nei prossimi giorni, dato che il terreno è saturo d’acqua.
Il Grande fiume, dopo lo straripamento di ieri, domenica 21 maggio, a Cardè e Faule, già dal tardo pomeriggio aveva iniziato a diminuire la sua portata e, nella notte, l’acqua è rientrata nell’alveo ritirandosi dalla campagna circostante.
Il sindaco di Cardè, Matteo Morena: “Oggi con i tecnici del Comune stiamo facendo la conta dei danni, che fortunatamente non sono enormi.
Il fiume Po straripando – spiega Morena - ha eroso le sponde già compromesse in precedenza, sgretolando terreni di privati e aree di proprietà della Regione Piemonte.
Siamo in fase di censimento per valutare bene la situazione delle sponde del fiume erose. Sicuramente nei prossimi giorni verrà convocato un tavolo tecnico con l’AiPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per esaminare i diversi tratti erosi della sponde.
Lungo il letto del Po, - continua Morena - oltre ai pioppeti ci sono molti terreni privati coltivati con erba da foraggio, mais, e grano. Le erosioni sono avvenute soprattutto nelle zone in cui il torrente Ghiandone, che scendeva impetuoso da Barge, confluisce nel Po. Proprio qui si sono manifestate delle importanti erosioni delle sponde.
Sono stati anche pesantemente coinvolti i terreni di proprietà regionale in gestione al Parco del Monviso nella località ‘Corinto’ tra Cardè e Saluzzo. In paese fortunatamente non ci sono stati grossi danni.
Si può dire – conclude il sindaco di Cardè – che in questi giorni di forti piogge abbiamo ‘collaudato’ i lavori eseguiti gli scorsi mesi nel Rio Riondino. Rispetto al 2019, quando il paese è stato totalmente allagato, si è allargata la sezione del rio del 280 per cento.
Attualmente il corso d’acqua, che raccoglie il reticolo idrico in gran parte provenienti da Saluzzo, è stato allargato fino a 5 metri, mentre prima dell’alluvione, di 4 anni fa, l’alveo era largo di meno di 2 metri. Questo ha salvato Cardè dall’allagamento”.
Tutto sotto controllo a Faule, dove nella zona più verso Pancalieri il PO, esondato ieri, ioggi è rientrato nella sua sede.
“Non ci sono stati danni alla colture e alle abitazioni in prossimità del fiume”, spiega il sindaco Giuseppe Scarafia”.
Più a valle, verso Polonghera, è tornato tutto normale dopo il provvidenziale recupero, avvenuto sabato 20 maggio, della legna e degli alberi secchi che il Varaita in piena aveva trasportato lungo il suo flusso e che si era depositata tra i pilastri portanti del ponte facendo da "tappo" alle acque, che stavano per esondare sulla strada provinciale 170 per Torino.
“Ringrazio – dice il sindaco Gianmaria Bosco – il tempestivo intervento da parte dei tecnici della Provincia, che hanno evitato il peggio. Stamattina sono stati ancora rimossi altri rami ripulendo totalmente l’alveo del fiume”.
Provvidenziali anche a Sanfront, in valle Po, i lavori eseguiti sul fiume dopo l’alluvione del 2016, che aveva pesantemente danneggiato il paese.
Il sindaco, Emidio Meirone: “Il Po anche negli scorsi giorni, nonostante la piena, non è uscito dagli argini. Nella frazione Rocchetta è franato il terrazzamento di una casa privata di via dei Fiori, sono dispiaciuto e cercheremo di essere d’aiuto ai proprietari.
Si è verificato anche un piccolo smottamento a Balma Boves – spiega Meirone - stiamo facendo i dovuti rilievi con i tecnici comunali in attesa di quelli regionali per quantificare i danni. Stiamo inoltre tenendo sotto controllo alcune situazioni minori”.
Sul fronte delle frane, in valle Po la condizione è migliorata anche a Revello.
Ieri pomeriggio – spiega il sindaco Daniele Mattio- la ditta incaricata dal Comune ha rimosso il terreno franato in regione di Comba Olla, liberando la strada che aveva bloccato tre famiglie nelle loro abitazioni. In questi giorni stiamo sistemando il versante che ha subito lo smottamento”.
A Barge, nonostante il record dei quasi 300 millimetri di pioggia scesi in 48 ore, “L’intervento effettuato sull’Infernotto qualche tempo fa, - spiega il primo cittadino Ivo Beccaria - ha fatto sì che non ci siano stati problemi di allagamenti. Si è verificato uno smottamento per la strada che porta alla Trappa del Mombracco, che è stata ripristinata in giornata dai tecnici del Comune”.
Tutto nella normalità per quanto riguarda il Varaita a Costigliole Saluzzo e Verzuolo, "Nonostante la piena - spiega il sindaco di Costigliole Fabrizio Nasi - il fiume è defluito nel suo alveo, ripulito ed allargato grazie ai recenti lavori effettuati lo scorso anno dall'AiPo".
Sulla collina di Verzuolo, tra sabato e domenica in zona san Bernardo sono stati abbattuti 21 alberi pericolanti. In settimana ne verranno rimossi altri 11, per prevenirne il crollo.
Il sindaco Giancarlo Panero desidera ringraziare tutti coloro che hanno operato in questi due giorni: “A nome mio personale, dell'Amministrazione comunale e dei cittadini di Verzuolo, ringrazio l'AiPo (Agenzia per il Po) che nel 2022 ha accolto le nostre richieste e ha pulito e sistemato l'alveo del fiume Varaita nel territorio verzuolese”.
Al di là dei danni provocati dalle piogge di questi giorni, la tanto attesa acqua è stata comunque provvidenziale perché ha alimentato le falde, scongiurando la grande siccità in corso.
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