Dopo il blitz degli ultras del Napoli fermati alle porte di Varese arrivano le denunce. Sono 26 infatti gli esponenti del tifo organizzato napoletano che sono stati denunciati dagli agenti della Polizia di Stato di Varese al termine della giornata di ieri, quando un convoglio composto da furgoni scuri presi a noleggio e auto private hanno tentato di raggiungere il centro città.
Un gesto che, nelle intenzioni degli ultras spostatisi da Monza, dove il Napoli giocava la partita di campionato, voleva dare risposta a quanto accaduto la sera di giovedì 4 maggio in piazza Repubblica, dove almeno un sostenitore del Napoli che stava festeggiando la vittoria dello scudetto era stato assalito da un gruppo di ultras varesini.
Il convoglio, prontamente bloccato dall'intervento delle forze dell'ordine in prossimità della nuova rotonda di viale Europa, è stato costretto a fare retromarcia, lasciando la città. Non prima però di momenti di tensione, con tentativi di fuga e di forzare il blocco imposto da poliziotti e carabinieri.
Alcuni dei supporter partenopei - tutti residenti nel Napoletano - sono stati quindi portati in questura, dove sono stati identificati. Per loro è scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale: alcuni hanno ricevuto anche la segnalazione per aver occultato le taghe delle auto con lo scopo di non farsi identificare.
Per i denunciati, inoltre, è stato avviato il procedimento per l'emissione del Daspo, con conseguente esclusione dalle manifestazioni sportive.
Resta da capire che cosa precisamente volessero fare una volta raggiunto il centro città. Di certo il convoglio non mirava a scontrarsi con la tifoseria varesina, impegnata a seguire la squadra nello spareggio play out di Carate Brianza. Secondo le ipotesi degli investigatori, gli ultras napoletani erano intenzionati a compiere atti dimostrativi come vandalismi e danneggiamenti, proprio in risposta di quanto accaduto in centro la sera della vittoria delle scudetto della squadra di Spalletti.
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