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Politica | 21 marzo 2023, 09:36

“Monviso” si rimette in Movimento con Pier Paolo Varrone

L’ex sindaco di Borgo San Dalmazzo ed ex consigliere provinciale è al lavoro, insieme ad altri, per rilanciare l’associazione politico-culturale fondata da Alberto Valmaggia e Luca Gosso. “Non condividiamo i populismi, né di destra né di sinistra”

“Monviso” si rimette in Movimento con Pier Paolo Varrone

Pier Paolo Varrone, 57 anni, insegnante di lettere presso l’Istituto comprensivo di Borgo San Dalmazzo, è da qualche settimana il nuovo referente dell’associazione politico-culturale “Monviso in Movimento”, fondata dall’ex sindaco di Cuneo ed ex assessore regionale Alberto Valmaggia insieme all’ex sindaco di Busca, Luca Gosso.

Varrone è stato sindaco di Borgo San Dalmazzo dal 2002 al 2012 e consigliere provinciale dal 2004 al 2014.

Tra gli altri incarichi è stato anche presidente della Comunità Montana Valle Stura dal 2010 al 2014.

Varrone, quali sono i motivi che l’hanno indotta ad accettare il ruolo di coordinatore provinciale di “Monviso in Movimento”?

“Nel 2014 sono stato uno dei dodici fondatori che si trovano nell’atto costitutivo dell’associazione. Con molti amici come  Alberto Valmaggia, Andrea Olivero, Milva Rinaudo e Luca Gosso, solo per citare alcuni nomi che hanno avuto ruoli importanti a livello nazionale, regionale e provinciale, c’è sempre stata un’amicizia e condivisione di idee”. 

Monviso” ha rappresentato una presenza politico-culturale significativa in provincia di Cuneo che, ultimamente, sembrava essere entrata un po’ in crisi. Come mai?

“Purtroppo fare politica, soprattutto in questa fase, non è semplice. Tutti i partiti e movimenti sono in difficoltà a dialogare con i cittadini. Anche la nostra associazione sicuramente ha avuto dei periodi in cui ha lavorato più in sordina, ma adesso è ripartita una voglia di fare politica dalla base. Negli ultimi anni, anche se l’attività è stata ridotta, l’area di Monviso è stata importante negli equilibri politici della Provincia di Cuneo”.

Quali sono i progetti che ha in mente?

“Lavorare con la rete di amministratori su temi importanti e di attualità come l’ambiente, la cultura, il sociale, i trasporti. Organizzare momenti culturali per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dei diritti delle famiglie e delle fasce deboli, l’inclusività e l’Europa”. 

“Monviso” è un’entità civica, che si riconosce nell’area di centrosinistra. Quali rapporti pensa si possano instaurare col nuovo corso del Partito Democratico targato Schlein?

“Monviso è certamente radicato in un’area riformista e popolare che non condivide i populismi né di destra, nè di sinistra. Credo che, a maggior ragione dopo la probabile svolta a sinistra del nuovo segretario del PD, ci sia ancor più bisogno di un’area moderata che abbia una sensibilità attenta ai bisogni ed ai diritti delle famiglie. Chi fa parte di Monviso è stato o è un amministratore: conosce il senso delle concretezza e della necessità di creare progetti condivisi.  In questo credo stia la nostra originalità”. 

Lei, se non vado errato, a Borgo San Dalmazzo è stato in amministrazione insieme alla deputata Chiara Gribaudo, fresca di nomina alla vicepresidenza nazionale del Pd. Poi le vostre strade si sono divise in quest’ultima tornata elettorale comunale. Come mai?

“In occasione delle elezioni comunali dello scorso anno a Borgo San Dalmazzo, alcuni amici ed io abbiamo presentato, in coerenza con la nostra storia di impegno politico, una lista di area popolare nell’ambito del centro sinistra. Abbiamo costruito e proposto agli elettori idee e programmi ed abbiamo ottenuto il 34%.  Diversamente, per ottenere il governo della città, l’attuale maggioranza ha raccolto e riunito esponenti della sinistra radicale, del Pd, della Lega e di Forza Italia. Condizione confermata anche dalle recenti dichiarazioni di componenti del Consiglio comunale ed appartenenti al centrodestra”. 

Nel 2024 si torna al voto per le regionali e in vari municipi del Cuneese. In quali termini e in quale cornice “Monviso” sarà presente ?    

“Sulle regionali è ancora presto per fare dei ragionamenti anche se la partita si annuncia molto complessa. Sicuramente saremo alternativi a questa maggioranza regionale che ha deluso e peggiorato la qualità della vita dei cittadini piemontesi.  Quattro anni fa sfiorammo il 6% in provincia di Cuneo senza riuscire ad eleggere un nostro rappresentante. Bisognerà quindi  cercare di evitare la frammentazione di liste e di proposte soprattutto nell’area civica e moderata. In diverse città della provincia, penso a Cuneo, Alba e Saluzzo, siamo già  presenti con liste civiche locali con cui condividiamo da tempo un percorso”.

GpT

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