È stata allestita all’ingresso del Teatro Carlo Felice di Genova la camera ardente per Vincenzo Spera, 70 anni, fondatore e direttore di Duemila Grandi Eventi, presidente di Assomusica.
Spera è stato investito lo scorso lunedì sera da una moto in corso Magenta a Genova, mentre attraversava sulle strisce pedonali, ed è morto poco dopo all’ospedale San Martino.
Nel frattempo la procura ha disposto l'autopsia sul corpo del promoter, al momento è indagato con l'accusa di omicidio stradale L.P. diciottenne alla guida dello scooter che lo ha travolto.
La camera ardente rimarrà aperta oggi fino alle 19,30 e domani dalle 9,30 alle 13,30.
Il funerale si svolgerà domani, sabato 18 marzo, alle 14.30 presso Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano.
Il ricordo dell’on. Ilaria Cavo:
“Non riesco ancora a credere che non brinderemo più insieme, come abbiamo fatto questo capodanno sotto una pioggia che non ha portato fortuna - dice - Che non sorrideremo fotografandoci insieme nelle belle serate, come solo un mese e mezzo fa al Festival di Sanremo.
E quanti concerti, quanti grandi che hai portato qui credendo e valorizzando quella che era diventata la "tua" Genova. A qualcuno, come nel caso di Claudio Baglioni, siamo andati insieme a regalare la spilletta con la bandiera di San Giorgio.
Non posso credere che non ci saranno più progetti da condividere o da inventare, con la tua calma e la capacità di rispondere sempre ‘sì tranquilli, si può fare’.
Sì di fronte a ogni sfida, all'organizzazione di ogni evento, che fosse un grande concerto o la visita del Santo Padre. Arrivavi tu e tutto sembrava facile e possibile, in realtà costava lavoro, grandi e piccole battaglie, tenacia.
E quante chiamate facevi per sostenere e poi far ripartire lo spettacolo dal vivo durante il covid, o per fare emendamenti e proposte per ogni decreto che avesse a che fare con la musica.
Vincenzo eri così. Poche parole ma determinate, forse burbero per molti, in realtà semplicemente tenace, coerente, leale, di cuore.
Ogni tanto non capivo quando parlavi a bassa voce, con frasi corte e il pensiero veloce e intelligente che correva più delle parole. Ma poi era tutto chiaro dai tuoi gesti, dai comportamenti, dai risultati, dalla capacità di aiutare sempre gli altri. E di esserci sempre nel bisogno, a livello umano, non solo professionale”.
Commenti