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Politica | 24 febbraio 2023, 06:58

Savigliano, il Consiglio comunale fa quadrato su “Alpi Acque”

Tutti i gruppi d’accordo sul principio dell’acqua pubblica, ma anche sulla salvaguardia di maestranze, competenze e professionalità acquisite dalla società a capitale misto nei 25 anni di gestione del servizio idrico in città

Savigliano, il Consiglio comunale fa quadrato su “Alpi Acque”

È stato il servizio idrico integrato l’argomento dominante della seduta del Consiglio comunale di Savigliano, svoltosi ieri sera, giovedì 23 febbraio.

Un tema che ha visto l’aula impegnata per quasi un’ora di confronto con vari interventi.

A sollevare la discussione un’interrogazione della consigliera Giorgia Seliak (Spazio Savigliano), poi trasformata – su richiesta del collega Gianluca Zampedri – in interpellanza per consentire, data l’importanza del tema, a tutti i gruppi di dire la loro.

“La scelta fatta dalla grande maggioranza dei Comuni della provincia è stata quella della gestione pubblica del servizio idrico integrato e per il conferimento della gestione a Cogesi. Pur riconoscendo l’ottima gestione espletata sul territorio saviglianese dalla società mista Alpi Acque – ha detto Seliak nell’illustrare il quesito – riteniamo sia il momento di prendere decisioni che garantiscano un’unica gestione in tutta la provincia, così come stabilito dalle norme in materia”.

Seliak e il suo gruppo di minoranza di centrosinistra hanno chiesto al sindaco quale sia la situazione ad oggi per Savigliano e come l’amministrazione intenda muoversi al riguardo.

Alpi Acque Spa – lo ricordiamo a beneficio dei lettori - è una società mista a prevalente capitale pubblico, costituita nel 1998 su iniziativa dei Comuni di Fossano e Cervere, che - tramite una procedura di pubblica evidenza - avevano individuato nella Crea Spa il partner privato che portava le capacità gestionali e l’esperienza operativa frutto di oltre 70 anni di attività. Dal 1999 la società è cresciuta con l’ingresso di nuovi soci pubblici e l’acquisizione di concessioni di gestione del servizio idrico integrato di durata ultraventennale. Dal 2005 il socio privato di riferimento è l'albese Egea Spa, società multiservizi operante nei settori dei servizi idrici integrati, dell’energia elettrica, del teleriscaldamento, della distribuzione e vendita di gas naturale e nella gestione dei servizi ambientali.

I tre enti pubblici maggiori azionisti di Alpi Acque sono Fossano, Savigliano e Saluzzo. Insieme a loro con quote minori una ventina di Comuni della pianura saviglianese e saluzzese.
Savigliano detiene una quota di partecipazione del 5%.

Il sindaco Antonello Portera, rispondendo all’interpellanza, ha spiegato che si tratta di un problema particolarmente complesso e difficile da affrontare sotto molteplici aspetti.

“Le formule giuridiche per trovare le risposte ci sono. L’aspetto più ostico è indubbiamente quello economico perché la liquidazione del socio privato comporta un esborso non irrilevante per le casse comunali”.

Una quota societaria è stata stimata (approssimativamente) nell’ordine dei 200 mila euro, senza considerare però gli investimenti e le migliorie realizzati dalla società in 25 anni.

Il consigliere Zampedri, dal canto suo, ha ribadito la necessità di salvaguardare posti di lavoro, competenze e professionalità.

“Non possiamo dimenticare – ha ribadito l’ex candidato sindaco del centrodestra ora migrato in Azione – che le tariffe della nostra potabile sono le più basse della provincia”.

L’ex sindaco Giulio Ambroggio ha ricordato come, nel corso degli anni, non si siano mai verificate lamentele da parte dell’opinione pubblica.

“La città – ha detto Ambroggio – oggi è stata messa in sicurezza per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico con recenti importanti interventi e di questi tempi non è poca cosa”.

Nel corso del dibattito si sono ancora inseriti i consiglieri Gandolfo, Pettavino e Sergio Tesio. Tutti hanno rimarcato quanto più tecnicamente e giuridicamente affermato da Zampedri, e cioè che “Alpi Acque è un patrimonio, in senso ampio, della città di Savigliano”.

Seliak, l’interrogante, pur dichiarandosi in sintonia con le opinioni espresse dai colleghi, nella sua controreplica ha comunque invitato l’amministrazione ad assumere una chiara iniziativa “perché – ha detto – l’inattività rischia di risultare perniciosa e non possiamo farci trovare impreparati quando, fra non molto, dovremo  assumere una decisione risolutiva”.

GpT

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