Due anni di carcere con concessione delle attenuanti generiche equivalenti con le aggravanti contestate, sospensione della pena e risarcimento di 3mila mila euro alla parte civile, il fratello.
È questa la sentenza comminata dal giudice di Imperia Marta Maria Bossi per i tre aggressori di Moussa Balde, il 23enne guineano che poi morì suicida nel Cpr di Torino.
Alla sbarra, con l’accusa di lesioni lievi aggravate, c’erano Francesco Cipri, 39 anni, Ignazio Amato, 28 anni e Giuseppe Martinello, 44 anni. Per tutti e tre, assistiti dall'avvocato Marco Bosio, il pm Matteo Gobbi durante la requisitoria, svoltasi il 9 dicembre scorso, aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi di carcere senza sospensione condizionale e applicazione delle attenuanti generiche.
Entrambi gli avvocati, Marco Bosio per i 3 imputati e Gianluca Vitale per la parte civile all’uscita del tribunale hanno parlato di “sentenza equilibrata”.
In particolare Bosio ha detto: "Il giudice non si è lasciato intimorire dai cori dei militanti che hanno chiamato assassini i miei assistiti ma è andata per la sua strada”. "Ritengo comunque -ha aggiunto Marco Bosio - che sia una sentenza equilibrata che tiene conto di un contesto. È stata concessa la sospensione condizionale della pena, sono state riconosciute le circostanze attenuanti generiche in misure equivalente rispetto alle contestate aggravanti che era una richiesta specifica da parte della difesa. È stato anche riconosciuto il risarcimento del danno da parte degli imputati, i miei assistiti avevano già corrisposto 2000 euro, quindi, insomma, più o meno quella che era stata la quantificazione da parte nostra. Leggeremo, comunque le motivazioni in generale possiamo ritenerci soddisfatti della sentenza che è stata emessa dal giudice, ma valuteremo se ci sono gli spazi per un appello una volta lette le motivazioni”.
“I miei clienti chiamati assassini? Con ciò che accaduto dopo loro non c’entravano niente, se ci sono delle responsabilità saranno verranno accertate, ma sicuramente la sede no era questa questa, loro dovevano rispondere e hanno risposto esclusivamente per i reati che sono stati commessi, le lesioni”. "
"Devo dire una condanna a due anni non è sicuramente una pena bassa, è una pena significativa e credo che sia comunque correttamente parametrata alla gravità del fatto. C'è stato un risarcimento anche alle parti civili di 3000 euro, in parte già corrisposti, ovviamente un risarcimento è relativo al tipo di contestazione, hanno contestato i 10 giorni di prognosi. Purtroppo su questo non avremo mai modo di dire qualcos'altro, credo che ci sia stata una sottovalutazione delle conseguenze di per l'aggressione da parte delle strutture sanitarie nelle quali era stato ricoverato Moussa. Devo dire che comunque in qualche modo viene riconosciuta la gravità di quella aggressione. al di là delle conseguenze che come giustamente ha suggerito la difesa andranno viste anche in un'altra sede le responsabilità sulla morte di Moussa. Le responsabilità Non sono sicuramente dei tre imputati di oggi, ma su questo andremo avanti a Torino”, ha dichiarato l’avvocato Gianluca Vitale.
Commenti