Approdata davanti al Gup, Anna Bonsignorio, l'udienza preliminare per i 18 imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, maltrattamento di animali, divieto di combattimento tra cani, falso e ricettazione.
Il gup ha ammesso la costituzione di parte civile di 5 associazioni Onlus ossia la Lega anti-vivisezione, rappresentata dall'avvocato Piera Poillucci, Anpana assistita dal legale Maria Morena Suaria, l’Enpa, e poi la Lega nazionale in difesa del cane, rappresentata dall'avvocato Michele Pezzone, l'Enpa assistita dal legale Claudia Ricci e il Nucleo Operativo Guardie Ecozoofile, rappresentato dall'avvocato Daniela Gentile.
Alcuni difensori degli imputati hanno sollevato al gup l'eccezione di incompetenza territoriale in quanto il fatto 'principale' da cui sarebbe partita l'indagine, coordinata dal pm Barbara Bresci, non sarebbe avvenuto a Imperia bensì in un'altra regione. Sul punto il gup si è riservato e renderà nota la decisione il 30 marzo prossimo.
L’indagine condotta dalla Squadra Mobile del capoluogo risale al 2015 quando i poliziotti del commissariato di Ventimiglia scoprirono un allevamento di cani che versavano in precarie condizioni di salute ed in particolare gli animali avevano ferite riconducibili a combattimenti. Nel blitz compiuto dagli agenti in provincia di Pavia venne proprio interrotto un combattimento clandestino ed inoltre, vennero sequestrati farmaci, video, e materiale d’allenamento al combattimento. Ma il giro illecito era molto più vasto e sarebbe arrivato sino in Serbia.
I fratelli Maurizio e Alessandro Accardo, originari di Ventimiglia, insieme a Domenico Luigi Surace, classe 1991 nativo di Gioia Tauro nel reggino e domiciliato a Sanremo, tutti e tre difesi dal legale Alessandro Mager, Stefano Bassanese, classe 1976 di Torino e Maurizio Vicinanza, classe 1978 di Torino, sono gli unici indagati ad essere accusati del reato di associazione per delinquere finalizzata al combattimento tra cani. Ed in particolare i cinque sono accusati di aver organizzato “la compravendita o lo scambio di cani di grossa taglia (di tipo molossoide), prevalentemente sprovvisti di micro-chip, su tutto il territorio nazionale, è scritto nel capo di imputazione, ovvero alla loro importazione dall’estero, per poi allevarli e addestrarli alle illecite competizioni”. I cinque sono accusati di aver “allevato, in varie località del territorio nazionale (tra cui le province di Imperia, Teramo e Pavia), cani di grossa taglia (di tipo molossoide) per impiegarli nei combattimenti, sottoponendo gli animali a condizioni di isolamento, a diete rigide, a continua tensione psichica, nonché alla somministrazione di sostanze stupefacenti o vietate, del tipo nandrolone (in particolare, Decadurabolin), condotta complessiva finalizzata a potenziarne la muscolatura, ad aumentarne in modo innaturale l’aggressività, a desensibilizzarli rispetto all’anomala attività di allenamento, nonché causa di un danno alla salute degli animali e della morte di un numero indeterminato di esemplari”.
Ma anche di "aver organizzato e aver partecipato, in varie località del territorio italiano (tra cui le province di Imperia e Pavia) e all’estero (Serbia), a combattimenti tra cani che, in alcuni casi, provocavano il decesso o la 'scomparsa' degli animali, scambiandosi, attraverso piattaforme informatiche, informazioni circa i luoghi degli eventi; i contendenti e i risultati ottenuti negli incontri dagli altri associati, nonché materiale audio-video degli animali e dei combattimenti” e di “aver organizzato scommesse clandestine sui combattimenti tra i cani degli associati e di altri soggetti non identificati; combattimenti svoltisi in diverse parti del territorio nazionale (tra cui le province di Imperia e Pavia) e all’estero (Serbia) e che, in alcuni casi determinavano il decesso degli animali o la loro “scomparsa”. Per l'accusa Maurizio Accardo, Maurizio Vicinanza e Stefano Bassanese avrebbero ricoperto i ruolo di organizzatori dell'associazione mentre Alessandro Accardo e Domenico Luigi Surace sarebbero stati 'partecipi'.
Un altro imperiese coinvolto nell’inchiesta è il veterinario Alfonso Ioculano, originario di Santa Cristina d’Aspromonte, nel reggino, ma che esercita nella nostra provincia. Il professionista è accusato del reato falso.
Dal gup anche Fabrizio Anticoli, classe 1978 di Roma, Paride Carbone, classe 1981 nativo del Belgio, Paolo Foglia di Nereto (Te) classe 1978, Pietro Giacobazzi, classe 1980 di Formigine (Mo), Dario Maldifassi di Milano classe 1976, Francesco Pinelli classe 1979 di Modena, Ramon Cristian Pisciotta di Pavia classe 1977, Orazio Potenza di Salerno classe 1972, Alessandro Tabili di San Benedetto del Tronto (AP) casse 1983, Giuseppe Vanore classe 1983 di Genova, Giuseppe Verdecchia di Nereto (Te) classe 1978 e Valerio Villa, classe 1979 di Monza.
Per preparare i cani, principalmente pitbull e dogo argentini, ai combattimenti alcuni indagati li hanno costretti a subire 'fatiche insopportabili', diete rigide prive di acqua, a base di sostanze eccitanti, come the, carnitina, e supradin, nonché li costringevano a tenere al collo pesi e a ricevere sostanze stupefacenti e vietate come il nandrolone.
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