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Politica | 17 novembre 2022, 17:58

Stop all’accattonaggio con cani: il Comune ripensa a una modifica del regolamento per fermare chi sfrutta gli animali

Proposta di mozione presentata da Pierlucio Firrao (Torino Bellissima), ma non tutti sono a favore. Anzi. Tresso: "Approfondiremo"

Stop all’accattonaggio con cani: il Comune ripensa a una modifica del regolamento per fermare chi sfrutta gli animali

Una persona chiede l’elemosina, al suo fianco un cagnolino il più delle volte stordito e poco presente. Una situazione sempre più frequente a Torino, dove sono in aumento le persone che utilizzano cani di piccola taglia per l’accattonaggio. Per impietosire un passante e ottenere una moneta.

Il problema dell'accattonaggio con cani

Ed è proprio per porre fine a questo fastidiosissimo fenomeno che Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha presentato una proposta di mozione per modificare l'art. 9 del Regolamento Comunale n. 320/2006 vietando completamente il coinvolgimento degli animali nell'attività di accatonaggio. A oggi, infatti, il regolamento prevede il divieto di “utilizzare animali in stato di incuria, denutrizione, precarie condizioni di salute, in evidente stato di maltrattamento, impossibilitati alla deambulazione o comunque sofferenti per le condizioni ambientali in cui vengono esposti”.

E’ altresì vietato - si legge oggi - l’accattonaggio con cuccioli di qualsiasi specie animale di età inferiore ai 180 giorni. Gli animali non possono comunque essere soggetti attivi dell'accattonaggio”. L’atto chiede di modificare proprio quella parte relativa ai “soggetti attivi”.

Che la situazione sia degenerata nell’ultimatum periodo lo confermano le associazioni che ogni giorno si prodigano per il benessere e la tutela degli animali, come l’Enpa e la Consulta animalista della Città di Torino, a favore di una modifica del regolamento. La prassi è nota: i cani arrivano dalla Romania con documenti falsi e hanno tutti un unico veterinario. Venduti a 200/300 euro, vengono poi utilizzati per chiedere l’elemosina in centro o vicino a mercati e ospedali.

Consiglieri spaccati sulla modifica al regolamento

Eppure, nonostante la volontà unanime di porre fine al fenomeno, non tutti si sono dichiarati favorevoli alla modifica del regolamento. Anzi. "Sono contrario a modifiche del regolamento, non possiamo stabilire se un animale è effettivamente legato a un clochard o no, rischiamo di togliere a chi ha già delle difficoltà un affetto" ha affermato Angelo Catanzaro (Pd).

"Bene aver portato in auge il tema, ma mi permetto di dire che la questione non viene affrontata come dovrebbe. Con questa formulazione non ritengo che il tema venga trattato nella maniera corretta" è invece il pensiero di Elena Apollonio (Lista Civica per Torino). "Molto spesso i regolamenti vengono scritti ma poi mai fatti rispettare, penso ad esempio al regolamento sui botti: siamo in grado poi di sequestrare di continuo cani? Propongo di sospendere l'atto" ha affermato invece il collega Silvio Viale.

"Forse sarebbe meglio far rispettare quello attuale, unito a maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine e le indagini della magistratura: si tratta di un divieto iniquo, che non risolve alcun problema" è la posizione di Alice Ravinale (Sinistra Ecologista). Contraria anche Valentina Sganga (M5s): "Serve una proposta della Consulta animalista. Il problema c'è e non può essere negato, ma bisogna trovare una soluzione che tuteli sia il clochard e il diritto all'affettività e la compagnia che l'animale".

Chi è a favore è invece Giovanni Crosetto (Fratelli d'italia): "Posizione del centrosinistra è imbarazzate. Capisco la difficoltà a distinguere, ma non sono tutti animali da compagnia. Le vittime sono i cani, costretti a dormire tutto il tempo: il maltrattamento è chiaro, ma voi avete paura di passare come cattivi".

Tresso: "Tema da approfondire"

"Quello che propone Firrao è interessante ed è utile che ci sia un dibattito, ma la struttura dell'atto non è corretta: aspettiamo i pareri della Consulta Animalista, poi potremo produrre valutazioni corrette" ha spiegato l'assessore Francesco Tresso, assessore con delega alla Tutela Animali, che ha raccontato come le multe comminate per questo reato siano state appena 3 in due anni.

Il tema verrà affrontato con la Questura e la Prefettura, ampliandolo a tutto il racket di animali dai paesi dell'Est.

Andrea Parisotto

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