C'è un paese diviso in due sulle alture di Nervi. A Sant'Ilario, reso celebre dalla Bocca di Rosa di De André da anni si discute animatamente sulla necessità di realizzare una strada di collegamento tra la parte bassa e quella alta del paese. Per alcuni sarebbe un'opera essenziale, per altri, tra cui lo storico ex sindaco di Genova Adriano Sansa, padre del consigliere regionale Ferruccio, la strada aprirebbe le porte alla speculazione edilizia con il rischio concreto che nascano nuove case a devastare la collina.
A favore della realizzazione della strada è nato un comitato, 'Comitato per la viabilità di Sant'Ilario 1988' attivo da 34 anni, fondato dai cittadini che vorrebbero migliorare i collegamenti e per salvaguardare il territorio totalmente abbandonato dagli abitanti che stanno lasciando le case mal servite. In alcune zone non arriva la fognatura, i terreni sono incolti e spesso alla morte dei proprietari vengono trascurati e lasciati alle intemperie. Nel giro di vent'anni la frazione si è spopolata, arrivando a contare, nella parte alta circa 500 abitanti.
La costruzione della strada di collegamento è stata per anni osteggiata dalla vicina scuola agraria sui cui spazi, secondo il progetto originale, sarebbe dovuta passare. Un nuovo progetto promosso dal comitato prevede il passaggio in un'altra zona. La strada sarebbe costruita in tre lotti per un totale di circa due chilometri e trecento metri, sono state raccolte le firme, ma non tutti la vogliono.
Tra coloro che si oppongono, Ferruccio Sansa, che ancora vive a Sant'Ilario. Il consigliere regionale rispolvera l'antico progetto del padre, già finanziato: la costruzione di una monorotaia sullo stile di quella progettata da Renzo Piano. Questa infrastruttura secondo Sansa risolverebbe il problema dell'isolamento della parte alta di Sant'Ilario, ma per il comitato sarebbe un'opera inutile che non risponderebbe alle esigenze del paese. “Se un anziano ha un malore, l'ambulanza deve poter arrivare a casa sua, non come avviene oggi che bisogna fare atterrare l'elicottero. Lo stesso se c'è un incendio, i mezzi di soccorso devono poterci arrivare”, spiega il vice presidente del comitato Marco Marsano a La Voce di Genova.
L'impasse potrebbe essere superato dal Comune se ci fosse la volontà di procedere in un senso o in un altro. Il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi dice di essere in attesa del parere della Soprintendenza che potrà stabilire se sia possibile o meno costruire una strada in un'area “oggetto di un intrico di vincoli paesaggistici ambientali molto stringenti”.
“E' indispensabile, - scrive Piciocchi in una lettera indirizzata all'ex presidente dell'Autorità Portuale Fabio Capocaccia, cittadino di Sant'Ilario – a questo riguardo, che l'opera sia approvata dalla Soprintendenza e ovviamente non osteggiata dal variegato mondo ambientalista, comportando eliminazione di alberi e passaggio carrabile”, un aspetto che il vice sindaco definisce “delicato stanti le linee guida europee sui finanziamenti pubblici”. Il parere della Soprintendenza dovrebbe arrivare a giorni, intanto ha effettuato un sopralluogo a cui il comitato non ha potuto partecipare. “Cosa devono salvaguardare? Lo schifo che c'è adesso? Qui in caso di maltempo c'è il rischio che crolli tutto”, osserva Marsano.
A pochi metri dal tratto incriminato, non molto distante dall'abitazione di Sansa e del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, una strada di collegamento è stata realizzata: a San Rocco una quindicina di anni fa i residenti riuscirono a mettere d'accordo le istituzioni. “Invidio chi abita da quella parte del paese perché, forse grazie alle giuste entrature, sono riusciti a ottenere quello che volevano e ora si godono la strada che li porta alle loro case”, commenta Marsano.
La discussione è seria, tanto che la famiglia Sansa, che vive a Sant'Ilario, è stata vittima di atti intimidatori come la volta che qualcuno recapitò un proiettile nella buca delle lettere dell'ex sindaco o quando ignoti bucarono le gomme dell'auto di Ferruccio.
"Sono assolutamente convinto – ha dichiarato Sansa a La Voce di Genova - della necessità di alcune decine di famiglie di poter raggiungere le proprie case, soprattutto per i bambini e gli anziani. E c'è anche la necessità di fornire soccorsi pronti in caso di emergenza. Vivo qui da più di cinquant'anni e amo Sant'Ilario. Sono legato a chi ci vive. Ma proprio per salvaguardare questo posto e la sua storia ci sono soluzioni alternative: negli anni Novanta il Comune, all'epoca guidato da mio padre, aveva approvato e finanziato un progetto per cinque monorotaie. Avrebbero risolto il problema dell'accesso perfino meglio delle strade con un impatto molto minore delle strade. Senza contare le decine di garage che sarebbero costruiti intorno alle strade e la piaga dell'abusivismo edilizio che purtroppo il Comune e le autorità competenti non combattono. Una strada di oltre due chilometri cambierebbe la faccia della collina. Troviamo una soluzione insieme che aiuti gli abitanti e salvi la bellezza di una collina che è patrimonio di tutti i genovesi".
La consigliera di opposizione del Municipio Levante Serena Finocchio, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo insieme a Marsano, si dice invece favorevole alla realizzazione della strada di collegamento.
“Sant'Ilario – dichiara Finocchio a La Voce di Genova - è un quartiere fra i più belli del levante, con una vista mozzafiato e una natura intorno strabiliante per gli amanti del trekking. Come tutti i quartieri però ha dei suoi limiti fra il più importante l’impossibilità di raggiungere le case di Sant'Ilario alta. Tanto che a il quartiere continua a spopolarsi e le attività commerciali presenti ormai sono davvero poche.
Negli anni si è parlato di più progetti come quello a cui fa riferimento Sansa, ci tengo però a precisare che si trattava di ascensori inclinati in salita che sfruttavano e seguivano l’andamento dei rivi presenti per cercare di essere meno invasivi con la natura intorno, il problema è che a oggi non è più attuabile per le normative vigenti sulle costruzioni adiacenti ai rivi.
La creazione della strada fortemente voluta e richiesta dalla maggior parte della popolazione è necessaria prima di tutto per la tutela e la salvaguardia del posto e delle persone. Oggi bisogna chiamare un elicottero se una persona si sente male o peggio in caso d’incendio mancano una strada taglia fuoco o le bocchette. La natura va rispettata e deve essere coprotagonista delle persone che ci ci abitano, qui non si parla di sfruttamento ma di coesistenza, creando delle migliorie per il posto e per le persone. La politica si deve mettere a servizio della gente non al servizio di pochi, a Sant’Ilario la volontà è chiara”.
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