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Politica | 26 ottobre 2022, 07:56

Sottosegretari, porta stretta per Bergesio (Lega), Ciaburro (Fratelli d’Italia) e Perosino (Forza Italia)

Dopo la nomina dei ministri e la fiducia ottenuta ieri sera dal governo alla Camera (235 si, 154 no, 5 astenuti) resta aperta la partita dei posti di sottogoverno. Ci sperano in tre: un senatore (Lega), una deputata (Fratelli d’Italia) e il sindaco di Priocca d’Alba (Forza Italia)

Sottosegretari, porta stretta per Bergesio (Lega), Ciaburro (Fratelli d’Italia) e Perosino (Forza Italia)

È una partita difficile, ai limiti dell’impossibile per i tre cuneesi, due rieletti (Bergesio e Ciaburro) e un senatore uscente non rieletto (Perosino), i quali sperano di strappare uno strapuntino nel governo Meloni.

Strapuntino, si fa per dire, perché un incarico da sottosegretario è pur sempre un ruolo di potere oltre che di prestigio.

Traguardo arduo da raggiungere perché nella compagine di maggioranza – al di là della facciata – i rapporti restano tesi, segnati da reciproche diffidenze.

Ciò vale in particolare per Forza Italia, dove Berlusconi alza la posta chiedendo una dozzina di posti tra viceministri e sottosegretari per compensare quella che il Cavaliere ritiene una rappresentanza ministeriale non adeguata.

Alberto Cirio è stato ad Arcore a perorare la causa del suo fedelissimo Marco Perosino, che non ce l’ha fatta ad essere eletto alla Camera.

Tuttavia, la ressa in Forza Italia è tale che i desiderata del presidente della Regione devono fare i conti con le lotte intestine che stanno segnando un partito sull’orlo di una crisi di nervi.

Complicata anche la posizione del leghista Giorgio Maria Bergesio. Essendo risicata la maggioranza a Palazzo Madama – sono già nove i senatori ministri -, l’essere senatore rende per lui maggiormente accidentato il percorso di una possibile promozione.

In salita anche la strada per Monica Ciaburro (Fratelli d’Italia), considerato che i due ministri del suo partito, Guido Crosetto (Difesa) e Daniela Garnero Santanchè (Turismo) sono entrambi classificati come cuneesi.

Sia Bergesio che Ciaburro sono al loro secondo mandato parlamentare, una posizione di vantaggio rispetto ai loro colleghi ma non è detto che sia garanzia sufficiente nel bailamme della spartingaia.

Il destino governativo dei tre è nelle mani dei rispettivi capo partito: Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni

 

Vedremo, la prossima settimana, che succederà.

GpT

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