Il Nazionale

Cronaca | 21 settembre 2022, 07:11

Eventi climatici estremi: anche il Ponente ligure nell’analisi dell’osservatorio ‘CittàClima’ di Legambiente

Tra tempesta ‘Alex’, grandinate e frane il nostro territorio è osservato speciale in vista dell’autunno

Eventi climatici estremi: anche il Ponente ligure nell’analisi dell’osservatorio ‘CittàClima’ di Legambiente

La tragedia che le Marche stanno vivendo in questi giorni riporta alta l’attenzione sul rischio climatico in un periodo delicato come l’autunno e in un momento storico di grande complessità sul piano ambientale. Fenomeni di inaudita violenza si stanno riversando sul nostro territorio mettendo seriamente a rischio intere città o zone che fino a qualche tempo fa potevano considerarsi fuori pericolo.

È comprensibile, quindi, che la Liguria sia osservato speciale. Nella sua storia si contano decine di eventi con catastrofiche conseguenze per la popolazione da Levante a Ponente e il rischio è maggiormente alto nella generale sensazione di incertezza data dai cambiamenti degli ultimi anni.

La nostra regione è così finita sotto l’occhio attento di ‘CittàClima’, l’osservatorio di Legambiente sugli impatti dei cambiamenti climatici nel territorio italiano, con particolare riguardo per le aree urbane. Il sito cittaclima.it è infatti nato con l’intento di aumentare ed allargare l’attenzione nei confronti di fenomeni che stanno sempre di più cambiando nella dimensione e frequenza.

Per quanto riguarda la storia recente del Ponente, il sito di ‘CittàClima’ ha classificato come eventi estremi alcuni degli episodi che hanno maggiormente segnato il nostro territorio negli ultimi anni: i danni a Ceriana del 25 novembre 2016, l’esondazione del torrente Armea il 20 dicembre del 2019, la tempesta ‘Alex’ del 2 ottobre 2020, la frana sulla strada per Bussana Vecchia il 3 gennaio del 2021 e la grandinata di Ventimiglia il 1° agosto del 2021.

Naturale, quindi, che la provincia di Imperia sia osservato speciale in vista dell’autunno quando le piogge si faranno più violente e intense con conseguenti rischi per il territorio. Proprio qualche giorno fa abbiamo testimoniato come ancora siano tante le amministrazioni che non sono intervenute per la pulizia dei torrenti, un lavoro cruciale per evitare esondazioni potenzialmente drammatiche. Si spera che venga posto rimedio nel minor tempo possibile onde evitare commenti a posteriori.

La mappa del rischio climatico aiuta a comprendere quanto sta avvenendo nel territorio italiano, perché raccoglie ed elabora informazioni sugli impatti degli eventi climatici nei confronti di aree urbane, infrastrutture, beni storici. Obiettivo della mappa è di capire dove e come i fenomeni si ripetono con maggiore frequenza e analizzare gli impatti provocati, andando anche a verificare le differenze con il passato, in modo da evidenziare, laddove possibile, il rapporto tra accelerazione dei processi climatici e problematiche legate a fattori insediativi o infrastrutturali nel territorio italiano.

Pietro Zampedroni

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