“Oggi è il 14 di luglio, penso che sia una data che ricorderemo. Con oggi si apre una crisi di governo, ma credo che si debba vedere l'aspetto positivo. Si esce da un quinquennio dominato dal populismo. Un populismo che è stata una ricetta approvata dagli italiani, perché se andiamo a vedere i dati elettorali delle ultime politiche, capiamo che quel populismo era figlio di una condivisione popolare altissima e che era suffragata anche dagli organi di stampa, dai media, da un insieme di circostanze che hanno portato a una fine della politica con la P maiuscola e a rincorrere il sondaggio della mattina”.
Lo ha detto il sindaco di Imperia e presidente della Provincia dal palco dell’Assemblea delle Province in corso a Ravenna.
“Credo che statisti se ne siano visti pochi in questo ultimo periodo, e la stessa vicenda delle Provincie è figlia, di questa mentalità, cioè l’assunto che tagliare le risorse alla democrazia sia un fatto economico importante”.
“Tanto si andrà a votare, se si andrà a votare a ottobre o si andrà a votare a marzo cambia poco. Abbiamo avuto un salvatore della Patria che è Draghi che non so come risponderà oggi e domani ,perché Draghi non era uno che cercava un posto, ma era chiamato a cercare di salvare l'Italia mentre affondava. Io credo che ci dovrà essere un forte impegno da parte delle comunità degli Enti locali”, ha concluso l’ex ministro.
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