Abbiamo incontrato il neo sindaco di Savigliano, Antonello Portera, con il quale abbiamo parlato del futuro della città. Lo abbiamo raggiunto mentre assisteva ad una performance di strada organizzata nello spazio antistante il teatro Milanollo, legata ai diritti ed al Pride.
La prima domanda é rivolta alle sue intenzioni rispetto all'esecutivo. Sul nostro giornale sono state pubblicate delle ipotesi plausibili, ma solo lei ci può fugare ogni dubbio
"In realtà davvero non ho ancora sciolto dubbi e riserve. Conto di procedere nelle prossime ore. Per dirla semplice: mi é "uscito" un risultato un po' complicato dal punto di vista del corretto equilibrio di rappresentanza di genere. Comunque sto lavorando con tutti per definire entro breve la migliore squadra di governo sotto tutti i punti di vista".
Riserverà a qualcuno dei suoi avversari diretti uno spazio di rilievo?
"Almeno su questo posso confermare che é intenzione disegnare un esecutivo che rimanga nei confini della coalizione che ha lavorato per la mia elezione. Certo é possibile che più avanti ci possa essere spazio per delle concessioni, ma oggi é totalmente escluso".
Che caratteristiche peculiari vede per la sua azione presente e futura come Sindaco? E che differenze vorrebbe rispetto al passato?
"Adesso occorre mettersi al lavoro, si passa dalla fase del gioioso confronto alla fase della programmazione e della burocrazia, una materia che ben si confà alla mia principale professione. É l'ora della concretezza e della costruzione. Rispetto al passato voglio più sprint.
Vedrei bene il potenziamento del lato politico del sindaco, e proprio con un gesto politico forte - quello di accendere i riflettori sull'inadeguatezza della nostra stazione ferroviaria - abbiamo voluto iniziare. É un aspetto che prediligo rispetto a quello legato al ruolo prettamente amministrativo e di firma di atti e provvedimenti"
Le dico tre parole che corrispondono ad altrettanti aspetti peculiari e attuali di Savigliano: "nuovo ospedale", "trasporti", "università".
"Rispetto al nuovo ospedale pretendo che la Regione abbandoni le ambiguità e concretizzi spazialmente e temporalmente la propria proposta.
I trasporti e le infrastrutture in generale hanno implicazioni molto peculiari sulla nostra città: siamo centrali a livello ferroviario sia logisticamente che come sistema produttivo, ma manchiamo di una fruizione universale; abbiamo poi l'unico aeroporto della Granda, che ha avuto sviluppi portanti "in uscita", specie verso il sud Italia, ma é necessario investire anche "in entrata", cioè come polo turistico attrattivo.
Riguardo l'universitá, molti passi sono stati fatti ma siamo ancora a metà del guado: é necessario modellare la città a misura di studente e offrire un contesto che attragga a livello integrato, non solo per una didattica di qualità ma per un ambiente a misura di popolazione universitaria.
Aggiungo io una parola: "turismo": é forse per Savigliano un ambito ancora molto da esplorare e la vicinanza con le principali infrastrutture non può che, a regime, dare ampi risultati anche in quella direzione".
Il patrimonio artistico e culturale non manca di certo. Manca forse una strategia di valorizzazione integrata?
"Penso di sí. Abbiamo una ricchezza unica a livello regionale e forse oltre. I palazzi storici, i musei, la gipsoteca, i bellissimi chiostri...molto é stato fatto ma é mancata la messa a sistema di un così sconfinato patrimonio. Noi vogliamo andare in quella direzione.
E parallelamente pure nella organizzazione interna del Comune prevediamo una messa a sistema: esternalizzare meno i servizi, porre le basi per un percorso motivazionale dei collaboratori e investire molto sulla digitalizzazione e sulla coerenza delle risposte all'utenza.
u questo ho una serie di elementi giovani e vivaci in coalizione che potranno dare una mano enorme con la propria dimestichezza e freschezza nel mondo digitale".
Mi permetta un domanda sui suoi rapporti con le altre istituzioni e con il mondo politico che ha abbandonato da qualche tempo: quello del Movimento 5 Stelle.
"L'esperienza istituzionale fatta in questi anni mi lascia in eredità rapporti diretti con i livelli regionale, nazionale ed europeo, che conto di utilizzare al meglio le la mia città. La connotazione squisitamente civica del mio gruppo credo sia il valore aggiunto per lavorare bene per il futuro di Savigliano, perché mi dà mano libera di confrontarmi con tutte le appartenenze a tutti i livelli.
Riguardo il movimento, ho buoni rapporti con alcuni rappresentanti pentastellati, meno con altri. Ma la mia "evoluzione civica" credo sia stata la scelta giusta per ottenere il risultato, strabiliante, che abbiamo ottenuto".
Ha dimostrato capacità di dialogo e coinvolgimento con tutte le parti, in passato ma anche in questa campagna elettorale
"Noi siamo dialoganti e inclusivi, ascoltiamo e proviamo ad allargare più possibile la combinazione di esigenze e ambizioni. Poi però, mi lasci dire: le decisioni operative le prende chi ha vinto e chi ha la responsabilità di governare!".
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