All’indomani del ballottaggio, a Savigliano le voci su un possibile coinvolgimento in maggioranza di Gianluca Zampedri circolano con insistenza. Il neo sindaco Antonello Portera, pur senza sbilanciarsi, si limita a dire che “Zampedri non fa parte della mia coalizione”.
Per cercare di capirne di più abbiamo interpellato il candidato sindaco del centrodestra che, prima del ballottaggio, ha pubblicamente annunciato di votare per lui.
Zampedri, pare che i vostri voti siano stati importanti per la vittoria di Portera…
“Mi pare proprio di sì. Non ho ancora avuto modo e tempo di fare bene i conti, ma grosso modo credo che almeno tra i 700 e gli 800 voti gli siano arrivati da elettori che, al primo turno, avevano votato per noi”.
Quindi potrebbe essere il momento di passare all’incasso. Immagino che ne abbiate parlato nel momento in cui lei ha fatto l’endorsement al suo ex rivale…
“Ci siamo stretti la mano, come si fa tra gentiluomini, e tanto è bastato”.
Se le offrissero, in virtù delle sue specifiche competenze in materia, un assessorato al Bilancio e alle Finanze sarebbe difficile dire di no…
“Le garantisco che direi di no. Non facciamo parte della coalizione di Portera. Credo che il governo di una città, in particolar modo i ruoli esecutivi, in una situazione di corretto funzionamento democratico, debbano essere esercitati da chi è stato investito di questa funzione”.
E se le proponessero un ruolo istituzionale. Ad esempio la presidenza del Consiglio comunale?
“È un’ipotesi che prima di lei nessuno mi ha mai prospettato”.
Che cos’è che ha indotto lei e la sua lista civica a sostenere Portera al ballottaggio?
“Diciamo – se non risulta esagerato - le “convergenze parallele”. Entrambi ritenevamo che Savigliano necessitasse di un cambio di guida e di rotta”.
I partiti di centrodestra che l’hanno sostenuta al primo turno non se la sono sentita di appoggiare un sindaco post grillino. Che cosa invece ha convinto lei e la sua formazione civica?
“La stima della persona e, ripeto, la valutazione politica che o si cambiava adesso o mai più”.
Quindi da Portera vi accontentate di un grazie?
“Il grazie, tra persone corrette, non è mai di troppo. Confido che potremmo essere coinvolti su specifiche tematiche in cui abbiamo competenza e di poter essere utili per qualche iniziativa che vada nella direzione di tematiche a noi particolarmente care per il rilancio economico e produttivo della città”.
Lei sa che in politica la gratitudine è la virtù del giorno prima?
“Con Portera non ritengo sarà così. Comunque vadano le cose, per quanto mi riguarda, considero politicamente raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato”.
Quale?
“Volevo la discontinuità amministrativa e questa è stata conseguita”.
Il prezzo pagato è alto. La sua coalizione, all’indomani del primo turno, si è squagliata come neve al sole…
“Non è proprio così. I partiti avevano vincoli diversi, mentre io e la mia lista, in quanto civici, avevamo le mani libere e abbiamo deciso di esercitare questa prerogativa”.
Visto che non c’è stato un apparentamento formale lei poteva chiedere qualche specifica garanzia. Prima del ballottaggio, forse, le poteva essere data. Del doman invece non c’è certezza…
“Sapevo che Portera guidava una coalizione che definirei “complessa” e non volevo appesantirlo ulteriormente in quel frangente. Intuisco che anche adesso avrà qualche difficoltà a comporre un esecutivo omogeneo. Abbiamo fatto la nostra parte e ci teniamo le mani libere. Se le scelte di questa nuova maggioranza andranno nella direzione che noi auspichiamo collaboreremo volentieri. In caso contrario faremo un’opposizione motivata ma comunque sempre costruttiva”.
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