I ponteggi e le transenne che avvolgono il "corpo" della stazione di Torino Stura testimoniano in maniera inequivocabile una cosa: i lavori di manutenzione concordati con Rfi sono effettivamente iniziati e in corso. Il futuro di quella che, di fatto, è una vera e propria stazione fantasma rimane invece un rebus.
Sì, perché se dopo qualche rinvio sono finalmente iniziati i lavori di manutenzione del fabbricato che ospita i viaggiatori, non è chiaro come le Ferrovie dello Stato e il Comune di Torino vogliano rilanciare una stazione dal potenziale elevatissimo, ma abbandonata al proprio destino in termini di servizi e accessibilità. Ed è proprio per rispondere a queste domande che Antonio Ledda, presidente della Seconda Commissione consiliare, ha organizzato un sopralluogo congiunto con la Circoscrizione 6. L'obiettivo, come confermato dal consigliere del Pd, è tenere alta l'attenzione su un'infrastruttura dal grande potenziale, che merita un rilancio in grado di offrire un servizio di mobilità importante per l'area di Torino Nord.
I lavori, iniziati nella primavera del 2022, termineranno a fine anno e prevedono il consolidamento strutturale di un corpo che cade ormai a pezzi. I costi sono però lievitati: rispetto ai 250.000 euro stanziati inizialmente, si è già arrivati a 400.000 euro di previsione. Salvo imprevisti, che in una struttura ammalorata come quella di Torino Stura sono sempre dietro l'angolo. Dovessero emergere ulteriori complicazioni, lieviterebbero non solo i costi, ma slitterebbe in avanti anche il cronoprogramma di fine lavori.
Di certo, i residenti incrociano le dita. La stazione è infatti piuttosto importante per tutta Torino Nord: in pochi minuti permette infatti di arrivare a Porta Susa, in 15 minuti fino a Lingotto. Un potenziale tanto importante quanto inespresso. Alla Stazione Stura ci si muove tra cantieri, ponteggi, tabelloni non funzionanti, vetri rotti e bagni quasi sempre chiusi. Sì, perché i servizi igienici sono aperti solo fino alle 12. Dopo quell'ora, i pendolari sono costretti a trattenere i bisogni.
"Siamo felici di questo sopralluogo: tengo molto a questa struttura e siamo soddisfatti di vedere che finalmente i lavori procedono" ha affermato il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto. "Oltre ai lavori strutturali, che sono indispensabili, chiediamo anche una rivalutazione dei servizi essenziali, al fine di rilanciare una stazione che deve tornare a essere un punto di riferimento per i cittadini di Torino Nord" ha concluso Lomanto.
Dello stesso parere, di fatto, la capogruppo del Partito Democratico, Nadia Conticelli: "Il grande potenziale di questa stazione è evidente, anche grazie alla presenza del parcheggio di interscambio e delle fermate del bus. Si respira però la sensazione di muoversi in una stazione iniziata e mai completata". "Eppure - ha proseguito l'esponente dem - questa linea ferroviaria può essere utilizzata come alternativa al 4". "Bene quindi la manutenzione ma serve una maggiore cura: chiediamo a Ferrovie dello Stato, insieme al Comune di migliorare l'accessibilità e fornire indicazioni più precise per trovare la stazione: vi ricordo che qui vicino aprirà centro commerciale da 45.000 mq in grado di attirare molte persone", ha ribadito Conticelli.
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