Si va verso un centro di accoglienza per migranti provvisorio al Parco Roya, o nella zona dove è sorto quello smantellato un paio di anni fa oppure in quella che una volta era la caserma dei Vigili del Fuoco.
E’ questa la direzione verso la quale stanno andando il Sindaco della città di confine, Gaetano Scullino, e il Prefetto di Imperia Armando Nanei, dopo il sopralluogo di oggi e anche dopo la riunione della settimana scorsa con Francesca Ferrandino, capo dipartimento di ‘Immigrazione e Libertà civili’. Dovranno essere valutate le due zone e, successivamente, una di queste sarà attrezzata per accogliere i migranti. Nel frattempo è previsto il lavoro di allestimento nella zona del Rio Sorba, per quello che dovrà essere il centro definitivo.
“Avevamo deciso a suo tempo una zona – ha detto il Sindaco Gaetano Sculllino - ma sono passati alcuni mesi e, quindi, ci troviamo a discutere del problema a pochi giorni dall’estate. Abbiamo condiviso la proposta del Prefetto, per aprire una risorsa provvisoria, in attesa di allestire quello definitivo del Rio Sorba a Bevera”. Quali le alternative al Parco Roya? “Sinceramente qui abbiamo 34 ettari, che noi speravamo di sviluppare con 250mila metri quadri di possibilità edificatoria artiginali, commerciali e industriali. Purtroppo, al momento non ci siamo riusciti. Nell’ultima riunione abbiamo parlato in particolare delle persone respinte dalla Francia e dei trasporti verso i centri di altre città, visto che alcune persone che arrivano a Ventimiglia non sanno nemmeno dove si trovano. Per poter fare in modo che il centro abbia la doppia funzione, migliorare la vita dei residenti e dei migranti. Già nel 2007, quando ero Sindaco, avevamo già organizzato una cosa del genere. Al momento non abbiamo ancora deciso ma lo faremo insieme al Prefetto”. Ci potranno essere dei problemi con la Lega, partito di maggioranza che ha sempre osteggiato un centro per migranti? “E’ un partito di maggioranza e sono rispettoso delle loro indicazioni. C’era già un ok per farlo a Mortola e, dopo aver parlato con molti ci sono perplessità. Noi, come pubblica amministrazione, lavoriamo alla chiusura di quei locali dove si vive sul filo della legalità”.
“Quella del Parco Roya è una delle ipotesi – ha detto il Prefetto Armando Nanei – ma l’importante è che sia una soluzioni per le esigenze in gioco, della cittadinanza rispettando le norme di Legge. Elaboreremo questi dati con velocità per un centro provvisorio per poi andare verso uno definitivo, pur sperando che a Ventimiglia non ce ne sia bisogno in futuro. Stiamo gestendo tutti insieme la problematica, sperando che non ci sia una fase emergenziale, ma un centro di questo genere ci darà una mano”. Uno dei temi fondamentali riguarda il fatto che molti migranti non vogliono essere identificati e sono quelli che più circolano nelle aree urbane”. Quella di un centro di accoglienza può essere un’idea utile? “Se noi siamo qui a lavorare e a impegnarci riteniamo lo sia. Il numero dei controlli e di identificazione è molto alto e lo scopo è quello di impedire che le persone circolino senza dimenticare i problemi di sicurezza. Non è una forma vessatoria ma solo di rispetto delle Leggi. L’attività delle forze di polizia è sicuramente è efficace ma un centro di accoglienza serve anche a verificare le persone, magari anche quelle che possono essere regolarizzate. Siamo consapevoli che Ventimiglia è un centro di transito e noi ci muoviamo a seconda delle situazioni che troviamo. Il centro non dovrà essere di permanenza ma con determinate caratteristiche, previste dalla norma di Legge”.
Quali saranno le peculiarità del centro? “Dovrà servire al controllo e all’identificazione dove le persone resteranno per la loro regolarizzazione e richiesta asilo, se opportuno. I flussi sono seguiti regolarmente e cambiano continuamente. Ci sono diverse ‘rotte’, quella balcanica e del Sud Italia con molte persone irregolari ma varia ogni giorno. Non so al momento fare previsioni in merito. Sicuramente facciamo controlli mensili sia sui numeri che sulla qualità degli arrivi. Al momento sembrano gestibili, ma non possiamo sapere cosa accadrà domani”.
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