Una folla così, per un dodicesimo posto, non si era mai vista.
Merito de Il Basket Siamo Noi, anima costante del tifo biancorosso, non tanto in termini di rappresentatività (nessuna pretesa in tal senso), quanto in quel lavoro nascosto ma ingente che permette un contatto naturale, mai banale e diretto tra chi gioca e chi ama.
E merito di questa “strana” Pallacanestro Varese versione 2021/2022, quella delle montagne russe, dei “casi” finite sulle pagine dei giornali di tutta Italia, degli addii e soprattutto dei reduci, capace di lasciare un’impronta che va ben al di là di una salvezza sul campo.
È stata grande festa al Tenente di Varese, in pieno centro: almeno duecento, forse mal contati, i partecipanti al saluto di questa sera. Squadra quasi al gran completo (assenti solo Beane, la fidanzata arrivava in queste ore a Malpensa, e Reyes, già partito per casa), staff pure, società idem: tutti a disposizione per un saluto, un autografo, due chiacchiere. Sconosciuta la parola distanza: noi con voi, voi con noi.
L’occasione, alla presenza anche dell’autorità cittadine (hanno portato il proprio saluto il sindaco Davide Galimberti, la vice Ivana Perusin e gli assessori Cristina Buzzetti e Stefano Malerba), è valsa anche a nominare l’MVP della stagione a giudizio dei tifosi: la palma del migliore è andata a Paulius Sorokas, che dal BSN ha ricevuto anche una targa.
Ora vacanza, anche se non per tutti: la voglia di ripartire è tanta. E in questo bagno di folla si è confusa, anche se ben tangibile, una buona dose di speranza, orientata verso un futuro atteso da tutti come migliore.
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