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Sport | 29 aprile 2025, 17:29

Labirinto delle Camelie di Laveno. Quando l'amore per la natura e i fiori è una passione di famiglia: «E' il nostro luogo incantato»

Abbiamo incontrato Erica Gasparini figlia di Enrico, inventore di questa meraviglia dove il tempo pare fermarsi: «Sono cresciuta qui e con mio papà abbiamo dato vita insieme a nuove piante. La mia camelia preferita è la contessa Paolina Maggi e la sasanqua invernale. Da qui passano tutti, per passeggiare, fare sport, ammirare i fiori e soprattutto per trovare pace. Mi piacerebbe aggiungere una piccola bottega filosofica». E a dare una mano c'è anche il piccolo Carlo

Labirinto delle Camelie di Laveno. Quando l'amore per la natura e i fiori è una passione di famiglia: «E' il nostro luogo incantato»

Il "labirinto" delle camelie, situato nella frazione di Cerro a Laveno Mombello, a due passi dall'antica torbiera, in località Vignola, che segna il confine con il territorio di Leggiuno, è un'oasi magica, dove il tempo pare fermarsi e dove a prendere il sopravvento sono soltanto la bellezza della natura e il colore e il profumo dei fiori. 

L’idea di realizzare questo percorso immerso nella natura, lungo tre chilometri, è venuta al florovivaista e artista Enrico Gasparini, che con il suo genio ha saputo creare e costruire una profonda sinergia tra l’uomo e la natura: in realtà nel parco, che è aperto a tutti i visitatori, ci mettono cuore, mani e passione anche la figlia di Enrico, Erica e il nipotino Carlo, che di secondo nome porta quello del nonno. 

Proprio ad Erica Gasparini chiediamo di raccontarci qualcosa di questo labirinto magico immerso nel verde a pochi passi dal Lago Maggiore. 

Come ha visto nel tempo lo sviluppo di questa ingegnosa creazione di suo padre?

Ho sempre visto mio padre al lavoro tra le piante oppure nelle pause intento a leggere. Fin da piccola ho pensato che creasse qualcosa di magico, come quando lo aiutavo da bambina a fare le talee e da questi minuscoli rametti nascevano le radici per poi diventare altre piante, un modo per dare la vita, che mi ha sempre affascinato.  Anche il labirinto conserva questa suggestione, perché crea un punto di osservazione e di riflessione diverso dal solito; l’ho sperimentato nella sua forma iniziale con il medesimo stupore dei visitatori che lo percorrono la prima volta e ancora oggi per me è un luogo incantato.

Quest' anno sono state fatte nuove creazioni floreali e spazi di intrattenimento?

C’è un nuova parte di labirinto già dall’anno scorso che sta crescendo perché per tutto ciò che riguarda le piante ci vuole molta pazienza; la loro coltivazione insegna il concetto dell’attesa e del desiderio che è fondamentale per saper affrontare frustrazioni e momenti difficili. Poi c’è il viale delle camelie che è sempre più rigoglioso e lo stagno delle kalmie dove ci si può fermare per merende e pic-nic.

E' stato suo padre a trasmetterle la passione per le camelie e la natura?

La mia famiglia mi ha trasmesso la capacità di osservare e la volontà di comprendere, oltre all’attitudine di godere della bellezza in generale quindi sicuramente anche delle camelie. La mia preferita è la contessa Paolina Maggi, bianca e sofisticata e le camelie sasanqua invernali, meno appariscenti forse ma coraggiose e sfacciate sotto la neve. 

Chi sono i visitatori "tipo" del vostro parco? I bambini trovano spazio di divertimento e interesse a contatto con la natura?

Appassionati di camelie,  famiglie, sportivi che passano durante gli allenamenti, persone che passeggiano con il loro cane e solitari che cercano un luogo di pace e meditazione; per l’anno prossimo vorrei aggiungere una piccola biblioteca filosofica ma ne devo ancora discutere con il proprietario.

Claudio Ferretti

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