Dopo le perplessità degli ultimi giorni arriva anche il no della Giunta al progetto del nuovo stadio di Sanremo (nella sua seconda versione) e anche la decisione di non procedere alla convocazione della Conferenza dei Servizi in merito. La decisione è stata presa oggi dall’Amministrazione nella sua seduta di Giunta. Palazzo Bellevue ha analizzato il DOCFAP (il documento di fattibilità delle alternative progettuali) presentato a fine marzo dalla Sanremese Calcio e la relazione del Dottor Marco Rossi, relativa agli aspetti economici e finanziari dell’iniziativa.
Nel documento viene evidenziato come il Comune non sia in grado di valutare la congruità della durata della concessione pari a 99 anni, in ragione delle carenze evidenziate nella relazione del Dottor Rossi. Ma anche l’insufficienza delle aree di parcheggio: la soluzione prevedeva, infatti, 350 posti interrati e altri in zone della città (strada Tre Ponti, Mercato dei Fiori e parcheggio ferroviario di Taggia). Un altro dei problemi sarebbe il forte carico di flusso veicolare sull’Aurelia, pensando a 40 eventi da organizzare ogni anno (con una previsione di 13mila persone) e le partite di calcio. Nel DOCFap, inoltre, non è previsto uno studio valutazione di impatto acustico. Infine, nella relazione affidata allo studio del Dottor Marco Rossi, sono evidenziate carenze relative agli aspetti economici e finanziari del progetto con una de correlazione tra andamento dei ricavi e dei costi.
Il progetto analizzato dal Dottor Marco Rossi prevedeva la costituzione di una società (definita Spv) per realizzare l’investimento e la successiva gestione dell’impianto con flussi di cassa dall’affitto alla Sanremese, i parcheggi, gli eventi e l’affitto di spazi commerciali, servizi e ristorazione. Era prevista una spesa pari a 66,5 milioni di euro ed una tempistica di 18/20 mesi per la realizzazione delle opere con l’avvio nel novembre di quest’anno. La previsione degli incassi era di 9,5 milioni di euro l’anno.
Secondo lo studio effettuato dal Dottor Marco Rossi, il Pef non presenta l’analisi di alcune dimensioni rilevanti, attinenti il profilo finanziario e patrimoniale che sono fondamentali ed ineludibili. Questa carenza non consente la determinazione di alcuni indici ed indicatori particolarmente rilevanti per comprendere gli effetti delle dinamiche attese e le condizioni di sostenibilità. Il Pef riporta costi operativi in modo sintetico senza una classificazione e una specificazione che ne giustifichino la consistenza. Situazione analoga per quanto riguarda i ricavi.
Con il 'No' al progetto ora c'è da capire cosa farà il presidente della Sanremese Calcio, Alessandro Masu, al termine di alcuni anni difficili per il sodalizio biancoazzurro. Dopo i risultati sportivi di quest'anno la società è sempre in Serie D, ma non è escluso che senza la possibilità di un nuovo stadio e, quindi, di investimenti importanti nel settore calcistico matuziano, ci possa essere un ennesimo ridimensionamento societario. Al momento all'orizzonte non si stanno prospettando nuove proprietà e c'è il rischio che la Sanremese possa tornare anche nelle categorie regionali.
Commenti