Il Nazionale

Cronaca | 10 maggio 2022, 15:34

Omicidio Boero, Sartori condannato a 16 anni e 4 mesi, la Corte d'Assise riconosce la seminfermità. La difesa: "Non è un mostro o un diavolo. È malato" (foto e video)

L'imputato riconosciuto colpevole di aver ucciso la moglie e la cagnolina Luna. I fatti avvenuti a Rocchetta Nervina. I giudici hanno anche escluso l'aggravante della crudeltà, dei futili motivi e quella relativa al rapporto di coniugio

Omicidio Boero, Sartori condannato a 16 anni e 4 mesi, la Corte d'Assise riconosce la seminfermità. La difesa: "Non è un mostro o un diavolo. È malato" (foto e video)

Fulvio Sartori è stato condannato dalla Corte d’Assise di Imperia, Laura Russo presidente Francesca Minieri a latere, a 16 anni e 4 mesi di carcere.

L’81enne ex guardia forestale è stato riconosciuto colpevole, all’esito del processo di primo grado, dell’omicidio della moglie Tina Boero, 80 anni, e anche di aver ucciso la loro cagnolina Luna. Il delitto è avvenuto all’alba del 19 aprile dello scorso anno a Rocchetta Nervina.

La sentenza è stata emessa dopo due ore di camera di consiglio all'esito della quale la Corte ha riconosciuto per l'imputato la seminfermità mentale e ha escluso le aggravanti della crudeltà, dei futili motivi e quella relativa al rapporto di coniugio.

Disposto il risarcimento di 400 euro per l'Enpa, L'ente nazionale per la protezione degli Animali, mentre per l'Anpana, l'associazione nazionale protezione animali, natura e ambiente, sono state riconosciute le spese giudiziarie affrontate durante il processo. 

Secondo la ricostruzione dell’accusa, rappresentata dal Pm Antonella Politi, e dai Carabinieri che hanno condotto le indagini l’imputato, difeso dall'avvocato Roberta Rosso, avrebbe prima colpito alla testa la moglie con un batticarne e poi l’avrebbe sgozzata. Venne sgozzata anche la piccola cagnolina.

Durante la requisitoria il pm, che aveva invocato 20 anni di carcere, ha evidenziato come l'imputato, a cui non è stata contestata l'aggravante della premeditazione comunque avrebbe riferito ai consulenti  "che la decisione di uccidere la moglie era emersa anche nei giorni precedenti così come ha riferito di essere totalmente sottomesso alla moglie, ma di non essere mai stato insultato da lei. Ha poi precisato che se non sarebbe riuscito a ucciderla sarebbe andato in prigione.  Sartori – ha chiosato il pm Politi- non è il vecchietto che uccide la moglie anziana per non lasciarla sola. Quando i parenti dicono che è stato quasi un atto d’amore, lo proteggono. Voglio ricordare che la signora è stata decapitata. Non ha avuto empatia, non ha pensato di infliggere sofferenze indicibili alla donna che era con lui da 52 anni. La stessa donna si è accorta di quello che stava succedendo. La Boero volva bene a suo marito ed è stata svegliata brutalmente da un colpo ricevuto in testa di un batticarne; Sartori avrebbe potuto prendere un cuscino e soffocarla, ma ha usato invece, una modalità efferata che esprime rabbia repressa e odio nei confronti della moglie e di ciò che le apparteneva. La povera vittima ha subito tre ferite all’emivolto e poi è stata sgozzata. Non l’ha uccisa subito, ha fatto dei tentativi. E’ stato abominevole. Quello messo in scena dal Sartori è stato un film dell’orrore. Ha visto in faccia il suo assassino che prima le ha dato un colpo in testa e poi ha iniziato a tagliarle la faccia e infine l’ha sgozzata. E’ stato quindi un omicidio crudele ed efferato”.

"Sartori non si è mai pentito, aveva evidenziato l'accusa. Non è mai apparso sconvolto neanche dopo omicidio, non ha mai pianto. Aveva sì gli occhi di ghiaccio, appariva un po’ come uno ‘zombie’ per quanto accaduto, ma non ha mai pianto. Già dalla telefonata del 118 non sembra abbia la voce di un uomo sconvolto né ha mai detto di esserlo”. Per il pm quindi l'imputato era pienamente cosciente al momento del delitto.

Anche se occorrerà attendere i 90 giorni destinati al deposito della motivazione la Corte ha sposato l'impianto della difesa che aveva appunto richiesto il riconoscimento della seminfermità. 

"Ne esce un ritratto del Sartori, ha detto l'avvocato Rosso subito dopo la lettura della sentenza, come è stato descritto l'impostazione della difesa ossia una persona purtroppo malata che ha commesso un gesto molto grave senza dubbio, ma tuttavia senza quella crudeltà, quel malanimo che si legge nella ricostruzione del pm. Ancora non so se faremo appello, prosegue il legale, mi riservo di leggere le motivazioni. Siamo soddisfatti e siamo soddisfatti perchè è stata resa giustizia non solo alla povera vittima, ma anche al Sartori che ha commesso sì un delitto e ciò innegabile, ma non è il mostro o il diavolo che si vuol dipingere".

"Io sono il difensore e ho fatto il mio lavoro, conclude l'avvocato Rosso, sono soddisfatta soprattutto perchè il signor Sartori è emerso per quello che è. Dal dispositivo emerge un ritratto dell'imputato fedele a quella che è stata la vita dell'imputato. Un uomo che ha vissuto per tutta la vita come un santo e senz'altro è stato condannato e ha ammazzato la moglie, ma non è un diavolo". 

La lettura della sentenza:

Angela Panzera

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