Tutto Puccini, "Cavalleria rusticana" di Pietro Mascagni e "La dama di picche" di Čajkovskij. Sono queste le opere liriche che Mathieu Jouvin, nuovo Sovrintendente del Regio, porterebbe con sé su un'isola deserta. Arrivato ieri sera a Torino da Parigi, dove è vicedirettore del Théâtre des Champs-Elysée, nelle scorse ore ha iniziato già a lavorare per l'ente lirico: questa sera assisterà alla prima della Turandot, insieme al sindaco Stefano Lo Russo e al Presidente Alberto Cirio.
"Impaziente di essere a Torino"
"Essere qui - ha sottolineato Jouvin - dopo il lavoro fatto in questa anni in Europa, è un grande onore e sfida. Sono impaziente di essere al servizio del teatro e del pubblico, con tutti i dipendenti: è la prima esperienza da Sovrintendente e inoltre il fatto di essere fuori dalla Francia mi dà un gran senso di eccitazione e libertà". Operativo a tempo pieno dal "1° luglio: prima farò il possibile per essere qui due/tre giorni a settimana".
"Ho qualcosa da dire e da fare per il teatro"
Il 43enne ha deciso di lasciare la capitale francese e candidarsi alla guida del Regio perché "ho qualcosa da dire e da fare per il teatro. Le opere liriche del passato parlano ancora di noi oggi: il mio obiettivo sarà di trovare un equilibrio tra la tradizione e la contemporaneità”. Al momento il suo predecessore Sebastian Schwarz ha l'incarico di Direttore Artistico della fondazione sinfonica. "Per me - ha spiegato il nuovo Sovrintendente - averlo in questo incarico è una cosa buona. Lui conosce bene tutti i teatri europei e questo per me è importante". E sul possibile rinnovo del ruolo allo svizzero, Jouvin non si sbilancia: "Iniziare così mi va bene. Vediamo poi dalla prossima stagione, dopo questo mio primo periodo di scoperta. Un Sovrintendente ha molte cose da fare: avere un Direttore artistico è una cosa buona".
"Lavoro del teatro di squadra"
Il primo confronto tra Jouvin e i lavoratori è fissato il prossimo 6 maggio. "Non vedo l'ora - ha commentato - di conoscere le maestranze, il coro, l'orchestra, tutti i 300 dipendenti. Il lavoro di un teatro è un lavoro di squadra, qualcosa che deve suonare insieme".
Stabilizzazione di 20 precari
Sul fronte dei dipendenti il sindaco Stefano Lo Russo ha annunciato importanti novità. "Ieri - ha spiegato il primo cittadino - è stato approvata la nuova pianta organica, che verrà inviata al Ministero per la stabilizzazione dei precari". In totale, come ha precisato il direttore amministrativo del Teatro Guido Mulè, si tratta di 20 figure che appartengono al settore artistico, tecnico e amministrativo. La prossima settimana poi, ha aggiunto Lo Russo, il "CdI si riunirà per approvare il bilancio. Appena questa fase di transizione sarà terminata, ci sarà un nuovo inizio. Torino ha bisogno di un teatro funzionale, che faccia tornare ad essere prestigioso lavorare qui".
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