Sono oltre 91mila i profughi ucraini accolti in Italia, di cui 8.450 in Piemonte. A fare il punto il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che questa mattina ha preso parte a Torino al Tavolo di Coordinamento per l'emergenza.
La maggioranza delle persone ospitate a livello nazionale, come ha spiegato Curcio, sono "donne (50%), il 40% sono bambini ovvero 33 mila minori in gran parte accompagnati. Il restante 10% sono uomini sopra i 60 anni". Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Campania sono le quattro regioni dove si sta riversano la maggior parte dei profughi. Per questo, come ha spiegato il Capo della Protezione Civile, "se non riusciranno a gestire questi numeri si proporranno degli spostamenti".
In Piemonte 4.850 famiglie ospitanti
Sul nostro territorio sono 4.850 famiglie ad aver dato la propria disponibilità all'accoglienza. Oltre trecento nuclei piemontesi hanno già aperto le porte della loro casa: la maggioranza sono a Torino e nell'area metropolitana, seguiti poi dal Cuneese.
Contributo diretto da 300 euro per i profughi
C'è chi però ha trovato autonomamente una sistemazione in Italia. La Protezione Civile, come ha spiegato Curcio, nelle prossime settimane destinerà mensilmente un contributo diretto ai profughi ucraini che sarà di "300 euro ad adulto e 150 euro a bambino, per non più di 90 giorni". Al momento sono stati messi a disposizione i fondi "per 60 mila persone: è un sistema che deve essere rapido e sicuro". "Prende spunto - ha aggiunto - dalle richieste che arrivano dai cittadini ucraini che hanno diritto a questa misura. Nell'arco di qualche settimana al massimo la renderemo operativa".
In Piemonte contributo per le famiglie ospitanti
Ma non è l'unico strumento economico che verrà messo in campo per l'accoglienza. La Regione infatti ha deciso di mettere a disposizione dei soldi per le famiglie che accolgono. "Nel sistema previsto da Roma, - ha spiegato il presidente della Regione Alberto Cirio - rischiano di non esserci più aiuti per le famiglie ospitanti". "Non possiamo lasciare soli - ha aggiunto - i nuclei familiari che si sono prese in carico l'accoglienza, pagandone i costi". Piazza Castello, come ha chiarito il governatore, "attiverà un fondo regionale, coinvolgendo le fondazioni bancarie, da destinare alle famiglie che hanno accolto".
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