Adesso che è finito il lungo travaglio della maggioranza uscente con l’investitura a sindaco di Patrizia Manassero, il centrodestra non ha più alibi.
Il tempo del galleggiamento per Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sta per scadere e dal cilindro un nome dovrà pur uscire.
Manca un mese alla presentazione delle liste e la stagione del temporeggiamento è finita.
Oggi avrebbe dovuto tenersi un vertice, come sempre ristretto a tre, Cirio, Bergesio e Bongioanni, ma non è detto che si tenga essendo il presidente della Regione impegnato a Roma alla convention nazionale di Forza Italia.
Il nome che è rispuntato prepotentemente all’attenzione dei big delle tre forze politiche è quello di Mauro Bernardi, presidente dell’Atl, già vicesindaco e poi assessore a Borgo San Dalmazzo.
Bernardi si è finora mostrato riottoso, ma il pressing nei suoi confronti in queste ultime ore si è fatto particolarmente intenso tant’è che è intervenuto lo stesso Alberto Cirio per indurlo ad accettare.
La sua passata esperienza amministrativa e il suo attuale ruolo al vertice dell’Azienda Turistica Cuneese rappresentano – a giudizio dei maggiorenti del centrodestra – il candidato “moderato” ideale da contrapporre alla vicesindaco Pd. Nella speranza – questo è il sogno - di far breccia tra alcuni malpancisti di “Centro per Cuneo” che hanno mal digerito la scelta di Manassero.
Gli altri nomi circolati nelle settimane passate, Massimo Garnero, consigliere comunale eletto nel 2017 nella lista di FI e poi transitato in FdI, e Franco Civallero, presidente del circolo “L Caprissi”, non risultano offrire lo stesso appeal di Bernardi.
La scesa in campo di Cirio dimostra che la marcatura ad uomo si è fatta serrata.
Giovedì prossimo è previsto l’insediamento del nuovo cda dell’Atl dove, fino a qualche giorno fa, sembrava scontata la riconferma di Bernardi alla presidenza.
L’interessato, a quanto si sa, preferirebbe restare a guidare l’Azienda Turistica ma ci sono passaggi in politica che prescindono dai propri desiderata.
A maggior ragione se si tratta di un ente strettamente connesso alla Regione, il cui presidente ha in mente per l’interessato altri percorsi e per questa nuova soluzione si sta spendendo in prima persona.
Si apre dunque una “settimana di passione” per Mauro Bernardi il quale cercherà di scansare quel calice che lui, probabilmente, vorrebbe non bere perché considerato troppo...amaro.
“Un piano B – sono le uniche indiscrezioni che trapelano dai maggiorenti dei tre partiti del centrodestra - non esiste!”.
Riuscirà Cirio ad essere più persuasivo di quanto lo sia stato finora il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Bongioanni?
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