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Politica | 21 marzo 2022, 08:15

Cuneo verso le elezioni, tra “Centro" e Pd riprende il braccio di ferro sul candidato sindaco

Quando già sembrava essere in dirittura d’arrivo, la candidatura di Patrizia Manassero torna al palo. I “civici” puntano i piedi mentre il centrodestra nasconde i suoi affanni dietro l’alibi del voler vedere gli avversari scoprire le carte

Cuneo verso le elezioni, tra “Centro" e Pd riprende il braccio di ferro sul candidato sindaco

A Cuneo la partita per l’indicazione dei candidati sindaci, almeno per quel che concerne le due maggiori coalizioni, langue.

E languirà ancora per un po’.

Il probabile slittamento delle elezioni amministrative da maggio a giugno consente loro di esercitarsi ancora per qualche tempo in schermaglie, consumate tutte sottotraccia.

Il centrodestra – in mancanza (per ora) di “papabili” – si nasconde dietro l’alibi del voler vedere le mosse del centrosinistra.

Il centro/centro-sinistra (i trattini hanno un significato che va oltre la punteggiatura) è alle prese con un braccio di ferro tra “Centro per Cuneo” e Partito Democratico che, a dispetto delle dichiarazioni ufficiali, è ripreso d’intensità in questi ultimi giorni quando già pareva che la strada di Patrizia Manassero avesse imboccato la discesa.

I “civici” non sono decisi a mollare la presa a favore del loro uomo, Luca Serale, nonostante la componente femminile rappresentata dalle due assessore, Franca Giordano e Cristina Clerico, si sia mostrata maggiormente disponibile verso la loro collega vicesindaco.

Le difficoltà in cui versano Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia inducono i centristi, in particolare la componente “storica”, a pensare che il loro uomo possa raccogliere maggiori consensi di quanti potrebbe ottenerne un esponente targato Pd.

Ma accampano anche ragioni che vanno oltre, tirando in ballo gli ultimi dieci anni della sindacatura di Federico Borgna, di cui si considerano gli alfieri più strenui.

Nessuno osa tirarlo in ballo apertamente sul tavolo delle trattative, ma la rottura scaturita nel centrosinistra  nel 2012, dopo le traumatiche primarie, a distanza di dieci anni fa ancora sentire i suoi strascichi.

Non fosse altro per riflessi incondizionati di reciproca diffidenza.  

Analogamente, da destra, si pensa che una candidatura a sindaco marchiata Pd potrebbe offrire il destro alla trimurti Lega-FdI-FI per uscire dall’angolo buttandola sulla politica politicante.

Insomma, ognuno cerca di tirare acqua al proprio mulino in un gioco tattico, interno ed esterno, alle rispettive coalizioni.

Forza Italia potrebbe essere tentata – in caso di perdurante stallo nel centrodestra – di guardare al “Centro”, dove hanno trovato casa personaggi che hanno segnato la storia forzista a Cuneo, come l’architetto (ex socialista) Umberto Fino.

Il fine settimana, in ogni caso, non ha portato novità né su un fronte né sull’altro.

L’inquietudine resta generalizzata e trasversale.

Seppur in maniera diversa, ognuno pensa che il tempo lavori per sé.

I tre partiti del centrodestra – dopo aver inanellato una sfilza di dinieghi - sperano di trovare il candidato sindaco nell’uovo di Pasqua.

Sull’altro fronte, sta facendo timidamente capolino l’idea, se non si risolve a breve il braccio di ferro tra Centro e Pd, di chiamare in campo un soggetto terzo, che potrebbe anche non essere (come ipotizzato finora) il presidente del Consiglio comunale Alessandro Spedale.

L’eventuale soluzione di ripiegare su una figura esterna potrebbe anche risultare gradita alle due componenti minori della maggioranza, “Cuneo Democratica e Solidale” e “Crescere Insieme”, ma lascerebbe l’amaro in bocca sia al Partito Democratico che ai centristi.

Più che una strada si tratta di uno spiraglio lasciato aperto come extrema ratio per impedire la deflagrazione della coalizione..  

Sono passati appena sei mesi dal “patto della porchetta”, siglato nel Saloon di San Chiaffredo di Busca nel settembre 2021, quando i quattro gruppi si erano giurati reciproca fedeltà e avevano pubblicamente manifestato la volontà di procedere compatti.

Il clima preelettorale, evidentemente, rende tutti non solo inquieti, ma anche più…irrequieti.

GpT

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