Il Nazionale

Politica | 06 marzo 2022, 12:30

Il centrodestra assicura che resterà unito, ma mancano i “sindaci”

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia continuano a promettersi reciproca fedeltà nonostante ancora non si trovino risposte che sblocchino le situazioni di Cuneo, Mondovì e Savigliano. Ennesima fumata nera dopo il vertice fra Cirio (Forza Italia), Bergesio (Lega) e Bongioanni (FdI)

Il centrodestra assicura che resterà unito, ma mancano i “sindaci”

Ormai è diventato un refrain: “Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia correranno uniti e nulla ci potrà dividere”.

Le promesse di reciproca fedeltà, che continuano a scambiarsi i tre partiti di centrodestra in vista delle elezioni amministrative, cozzano però col fatto che, all’atto pratico, la situazione non si sblocca.

Non tanto per divergenze politiche (che pure esistono, ma che passano in secondo piano), quanto perché pare non si trovino candidati sindaci disposti ad affrontare la competizione.

A distanza di anni, ad ogni tornata elettorale amministrativa, il centrodestra deve fare i conti con lo stesso problema: la mancanza di classe dirigente a livello comunale.

A Cuneo, Mondovì e Savigliano – la si giri come la si vuole – trovare un aspirante sindaco è una fatica di Sisifo.

Ne sa qualcosa Paolo Bongioanni, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, il quale con la grinta del Kaimano (nomignolo che non disdegna) continua a battere la provincia in lungo e in largo. E se riesce a fare proseliti per il suo partito tra gli amministratori locali, sta toccando con mano quanto sia invece difficile reperire uomini e donne disposte a metterci la faccia per una sfida che in tutti e tre i centri del Cuneese si annuncia difficile.

È stato lui a volere, venerdì, un vertice ristretto con il presidente della Regione Alberto Cirio e il senatore e segretario provinciale della Lega Giorgio Bergesio.

Un summit che non è però servito a dare risposte risolutive ad alcuna delle situazioni aperte.

Bongioanni ha voluto che fosse presente Cirio come garante, nonostante il piatto servito dal presidente in Regione a FdI col “mini rimpasto di Carnevale” sia apparso quasi una beffa rispetto alle rivendicazioni avanzate per compensare l’esclusione dall’ Ufficio di Presidenza.

Ma tant’è: bisogna guardare avanti perché le urne premono alle porte.

Bongioanni, l’unico a sbottonarsi minimamente, si lascia scappare che ci sono tre opzioni di candidati sindaci (uomini e donne) per Cuneo e Mondovì e due per Savigliano.

Nomi per il momento manco parlarne. “Gli interessati vogliono riflettere – argomenta - e non vogliamo bruciarli”.

È come nel poker: finchè non si arriva al momento del “vedo” resta il sospetto (dati i precedenti) che possa trattarsi di un bluff. Vedremo…  

Per tutto marzo la situazione resta congelata perché Cirio sarà in Cile ed essendo lui il garante dell’operazione  fino al suo ritorno non verrà assunta alcuna decisione.

Bergesio fa il pesce in barile, così come il suo collega di Forza Italia, Maurizio Paoletti. Quest’ultimo ha il vantaggio che a trattare a nome e per conto di Forza Italia è Cirio per cui… ubi maior.

Appare invece di difficile comprensione l’atteggiamento, quasi rinunciatario della Lega, che sembra intenzionata a lasciare campo libero a Fratelli d’Italia, quasi che la partita amministrativa non la riguardasse o comunque le interessasse poco.

In attesa di conoscere la data delle elezioni, resta l’interrogativo: riuscirà il centrodestra a trovare nell’uovo di Pasqua quei “sindaci” che, con eccesso di ottimismo, aveva promesso sotto l’albero di Natale?

Giampaolo Testa

Commenti