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Politica | 04 marzo 2022, 16:55

Rispunta l’ipotesi ospedale unico in centro Savigliano: l’altolà del Saluzzese

In un dossier inviato in Regione viene inserita l’ipotesi, a suo tempo scartata dalla “cabina di regia” composta da sette sindaci anche di Saviglianese e Fossanese. Presa di posizione di Silvano Dovetta: “Ridurre al minimo le distante dalla montagna”. E di tutti i sindaci del Saluzzese

Rispunta l’ipotesi ospedale unico in centro Savigliano: l’altolà del Saluzzese

Un anno fa era un’opzione definita inattuabile.

Oggi, invece, ricompare sulla scena, inserita addirittura in un dossier inviato alla Regione Piemonte.

C’è qualche perplessità sulle sorti del futuro “ospedale unico” che dovrà essere realizzato per il bacino d’utenza di Saluzzese, Saviglianese e Fossanese. Da quanto si apprende, in questi giorni il sindaco di Savigliano, Giulio Ambroggio (in scadenza di mandato) ha inoltrato all’Assessorato regionale alla Sanità un dossier sul futuro “ospedale unico”.

Punto cruciale: il sito della nuova struttura ospedaliera.

Nel febbraio 2021, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi aveva annunciato l’intenzione di abbandonare il “Piano Magni”, che prevedeva il recupero dei tre ospedali esistenti (Saluzzo, Savigliano e Fossano), aprendo alla costruzione di un nuovo ospedale unico.

Icardi aveva poi passato la palla in mano al territorio, istituendo una commissione ad hoc e chiedendo agli Amministratori di esprimersi sulla location per il nuovo ospedale. Nella “cabina di regia” erano entrati i sindaci di Saluzzo, Savigliano e Fossano, insieme ai colleghi di Venasca (rappresentante delle aree montane), Racconigi (per il Saviglianese), Manta (per il Saluzzese) e Genola (per il Fossanese).

Su questo aspetto, l’assessore regionale – sempre a febbraio 2021 – aveva chiesto di esprimersi in tempi rapidi: sembrava addirittura che la risposta del territorio dovesse giungere in una quindicina di giorni.

A marzo 2021 era poi giunto il documento dei sindaci (citiamo l'oggetto) “Inerente ‘Nuovo ospedale di territorio’”.

La lettera, inviata proprio all’attenzione di Icardi, spiegava come gli incontri tra i vari sindaci avevano analizzato “la situazione dei servizi sanitari sul territorio per poter fornire alla Regione Piemonte, unica competente in materia, delle indicazioni utili per la migliore ubicazione del nuovo ospedale spoke di primo livello”.

Tanti le variabili prese in considerazione: un territorio disomogeneo in gran parte montano e pedemontano; il bacino d’utenza (40 mila abitanti insediati nel Fossanese, 90 mila nel saluzzese e 48 mila nel Saviglianese); l’età della popolazione (gli ultra sessantacinquenni superano il 30% del totale); il sistema di trasporto pubblico (quasi esclusivamente tarato sulle esigenze di mobilità di pendolari e studenti, quindi del tutto inadeguato).

Un mix di fattori che avevano indotto i sindaci a chiedere alla Regione di procedere, in alternativa al piano direttorio Magni, “alla progettazione e realizzazione di un nuovo ospedale spoke di primo livello sulla direttrice Saluzzo-Savigliano in prossimità dell’abitato di Savigliano”.

Oggi, passato un altro anno, si apprende che nel dossier finito sul tavolo di Icardi torna l’opzione del nuovo ospedale in pieno centro, a Savigliano: praticamente a ridosso dell’attuale “Santissima Annunziata”.

Compongono il “tris” di possibilità l’area di via della Morina, alle porte di Savigliano, e l’area nei pressi dello stabilimento “Panna Elena”, quest’ultima proprio lungo la direttrice per Saluzzo.

Una mossa che a Saluzzo molti amministratori non hanno potuto non notare. E che, al tempo stesso, ha creato qualche malumore.

La prima presa di posizione giunge da Silvano Dovetta, presidente dell’Unione montana Valle Varaita, sindaco di Venasca e consigliere provinciale. nonché membro della “cabina di regia” sul nuovo ospedale, in rappresentanza delle aree montane.

Dovetta ha voluto “ribadire l’assoluta necessità di limitare al massimo la distanza del nuovo ospedale dai territori montani”. Tradotto: no all’ospedale in centro a Savigliano, che – è un dato di fatto – è la soluzione più “distante” dalle Terre Alte.

“Si ritiene necessario e urgente un incontro al fine di collaborare positivamente nella scelta in piena continuità con la proposta condivisa dai sette delegati di tutti i sindaci del distretto sanitario Nord-Ovest che individuava a tal fine la direttrice Savigliano-Saluzzo.

Come i sindaci hanno sempre ribadito, infatti, la scelta dovrebbe considerare le diverse condizioni delle comunità coinvolte, confermando l’esigenza di porre prioritariamente attenzione alla particolarità del territorio montano e delle conseguenti difficoltà dei collegamenti”.

A fargli eco, c’è una seconda nota, a firma di tutti i sindaci del Saluzzese, giunta pochi minuti fa.

“È necessario ed urgente un incontro in vista della decisione, prevista per il 31 marzo, sull’individuazione del sito per il nuovo ospedale della pianura saluzzese, saviglianese e fossanese” scrivono i sindaci del territorio che fa capo a Saluzzo.

Proprio stamane, dalla Consulta è partita una missiva, indirizzata al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore alla Sanità Icardi sull’iter per la realizzazione di quello che i sindaci vogliono definire “l’ospedale del Monviso”, a conferma, ve ne fosse ancora bisogno, che la scelta dovrà essere territoriale, e non di campanile.

“La richiesta – proseguono i primi cittadini – viene formulata a seguito della notizia diffusa dal comune di Savigliano della decisione sul sito che arriverà entro fine mese”.

L’obiettivo, garantiscono i sindaci, rimane quello di “collaborare positivamente alla scelta” sulla location del nuovo ospedale, ma questo dovrà sorgere “sulla direttrice Savigliano – Saluzzo”.

L’accento viene posto anche sulle necessità dei borghi delle valli del Monviso e sulle difficoltà dal punto di vista delle infrastrutture.

“Come abbiamo sempre ribadito – aggiungono i sidnaci – la scelta, secondo noi, dovrebbe considerare le diverse condizioni delle comunità coinvolte, confermando l’esigenza di porre prioritariamente attenzione alla particolarità del territorio rurale e montano e delle conseguenti difficoltà dei collegamenti”.

Quali sono le motivazioni che hanno indotto a inserire nel dossier inviato in Regione l’ipotesi del nuovo ospedale nel centro cittadino di Savigliano? Qualcuno potrebbe pensare alla campagna elettorale delle prossime elezioni comunali saviglianesi.

Ma questo, nessuno lo ammetterà.

C’è da sperare, però, che la corsa al Municipio di Savigliano non si butti su una partita che riguarda l’intero territorio. Saviglianese, ma non solo.

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