Il Nazionale

Politica | 08 febbraio 2022, 07:00

Consegnate oltre 12.000 firme per l’iniziativa a favore di un salario minimo sociale

Da PS Ticino, PC, POP, I Verdi, GISO, i sindacati VPOD, UNIA e Syndicom. L’iniziativa vuole togliere la possibilità di deroga in caso di CCL, ancorare la soglia del salario minimo alla costituzione e fissarla a 21,50 franchi svizzeri

Consegnate oltre 12.000 firme per l’iniziativa a favore di un salario minimo sociale

Il PS Ticino, PC, POP, I Verdi, GISO, i sindacati VPOD, UNIA e Syndicom hanno consegnato oggi oltre 12.000 firme per un salario minimo sociale. Alla consegna delle firme erano presenti Fabrizio Sirica e Laura Riget del PS, Alberto Togni del PC, Leonardo Schmid del POP, Samantha Bourgoin per I Verdi, Lorena Gianolli per la VPOD, Igor Cima e Giangiorgio Gargantini per UNIA.
Il comitato promotore è molto soddisfatto del successo di questa iniziativa lanciata lo scorso 29 ottobre. Con le oltre 12'000 firme raccolte, l’area progressista del Cantone e i Sindacati lanciano un segnale forte per porre un freno alle diseguaglianze salariali esistenti nel nostro Cantone.
Il dumping salariale che si è venuto a creare negli anni, favorito dalla politica miope e liberista dei partiti della destra, ha portato ad un’enorme pressione sui salari nel settore industriale, che si sta espandendo anche nel settore terziario. Pressione al ribasso che sta impendendo di fatto alle giovani generazioni e alle future famiglie del nostro Cantone di trovare un lavoro con un salario che permetta di vivere in Ticino. Non sorprende che il Canton Ticino detiene il salario mediano più basso della Svizzera.
Con questa iniziativa si perseguono tre obiettivi: ancorare alla costituzione la soglia del salario minimo secondo il fabbisogno decretato dagli aiuti sociali (LAPS e PC AVS-AI), togliere la possibilità di deroga ai CCL, avidamente sfruttata dallo pseudo-sindacato leghista nonché aumentare il salario minimo ad almeno 21,50 franchi all’ora.

Ora la parola passa alle cittadine e ai cittadini che dovranno decidere se continuare con l’attuale politica di dumping salariale o dire no a questa situazione che avvantaggia solo gli imprenditori disonesti.

R.G.

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