Sei anni, nove mesi e 15 giorni, 15.500 euro di multa e l'interdizione dai pubblici uffici.
Questa la sentenza comminata in Tribunale a Savona dal giudice Giorgia Felisatti nei confronti dell'ex vicesindaco e promotore finanziario dell'Azimut Giovanni Spotorno che era stato arrestato dalla guardia di finanza nel settembre del 2019 con le accuse di riciclaggio e appropriazione indebita.
In primo grado arriva quindi la condanna per l'ex amministratore, più pesante rispetto alla richiesta del Pubblico Ministero Marco Cirigliano di cinque anni e sette mesi.
Spotorno era finito al centro di un caso legato ad operazioni sospette compiute quando lavorava per la Azimut, azienda che lo aveva licenziato nel marzo di tre anni fa e sono state diverse le persone che erano state truffate (la maggior parte famiglie spotornesi) e avevano perso i loro risparmi.
Era stato aperto un fascicolo dalla Procura di Savona dopo un esposto e molte denunce ricevute dai carabinieri e dalla guardia di finanza ed inoltre erano stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie che si attesterebbero intorno ai 3.5 milioni di euro e perquisizioni erano state effettuate dalle fiamme gialle nel bar e nel negozio del figlio e della moglie.
Il giudice ha inoltre confiscato i beni a Spotorno convertendo il sequestro da preventivo a conservativo e ha riconosciuto per le costituite parti civili un danno patrimoniale e non patrimoniale.
La Azimut invece come responsabile civile aveva già risarcito alcune parti civili (sono stati condannati al risarcimento di una parte civile) e i truffati che non si erano costituiti nel processo. Come parte civile invece alla società è stato riconosciuto il danno non patrimoniale d'immagine per la condotta avuta da Spotorno.
"Una sentenza giustamente severa, abbiamo chiesto ed ottenuto giustizia, siamo soddisfatti" dicono gli avvocati di quattro parti civili Luca Battaglieri e Luca Somà.
"Siamo contenti del fatto che Azimut è stata considerata soggetto danneggiato dalla vicenda. Fin dall'inizio ha collaborato con la pubblica accusa e ha agevolato l'ottenimento dei risarcimenti" ha continuato il legale difensore della società Enrico Giarda.
Durante il dibattimento erano state ascoltate diverse testimonianze di persone, clienti per anni di Spotorno e della Azimut, truffate dal consulente finanziario. (leggi QUI).
Spostamenti di ingenti somme in conti aperti in banche sconosciute ai clienti, conti prosciugati, firme false e intestazioni di bonifici per acquisti immobili: questi gli scenari che si erano venuti a creare con le persone truffate che riponevano in Spotorno la massima fiducia.
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