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Politica | 01 febbraio 2022, 11:30

A Mondovì primo importante stress-test per il centrodestra

Fratelli d’Italia pigia sull’acceleratore per mandare in campo Luciano Mondino, appoggiato dalla Lega e da alcune liste civiche. Resta l’incognita Forza Italia, che potrebbe smarcarsi essendo l’altro candidato sindaco, Luca Robaldo, capo della segreteria di Cirio in Regione

A Mondovì primo importante stress-test per il centrodestra

All’indomani del “pasticciaccio brutto” del Quirinale, che ha visto il centrodestra rimediare una figura barbina, i Fratelli d’Italia vogliono battere il ferro fin che è caldo.

Anche nel Cuneese spiegheranno agli alleati di Lega e Forza Italia (ormai ex, secondo il pensiero di Giorgia Meloni) che il gioco adesso lo condurranno loro. Se ci stanno bene, altrimenti faranno da soli.

Paolo Bongioanni continua a calcare da attore protagonista il proscenio della politica provinciale e il primo oscar che vuole aggiudicarsi è quel “dolce Mondovì ridente” cantato dal Carducci nella sua ode al Piemonte.

Un’operazione ardua, essendo da decenni Mondovì feudo incontrastato della famiglia Costa, prima del papà Raffaele, poi di Enrico, ora braccio destro di Carlo Calenda in Azione.

Il capogruppo regionale di FdI si muove con disinvoltura proprio nel Monregalese, territorio che ben conosce, accompagnato dal suo fedele sodale e compagno di partito Rocco Pulitanò, che lo segue come un’ombra.

A giorni verrà formalizzata la candidatura a sindaco di Luciano Mondino.

Tramontata definitivamente (non si è ben capito per quali ragioni), la candidatura del “Moro”, Guido Bessone, ex consigliere comunale e poi componente della Fondazione CrCuneo, le attenzioni del centrodestra si sono concentrate sull’ex sindaco Mondino, geometra libero professionista, primo cittadino per breve tempo negli anni ’80, amministratore comunale di lungo corso anch’egli con trascorsi nella Fondazione Cuneo.

La Lega ha già dato il proprio assenso, mentre per avere quello di Forza Italia i vertici locali e provinciali attendono il pronunciamento del presidente della Regione, Alberto Cirio.

In corsa per il municipio infatti c’è anche l’assessore Luca Robaldo, destinato a ricevere il testimone dal sindaco uscente Paolo Adriano, che non si ricandiderà per un secondo mandato.

Robaldo in Regione è a capo della segreteria di Cirio e prima di assumere questo ruolo era stato segretario particolare di Enrico Costa, durante gli  incarichi ministeriali nei governi Renzi e Gentiloni.

Un busillis per Forza Italia che deve scegliere se mantenere la compattezza del centrodestra, appoggiando Mondino, oppure sostenere Robaldo, uomo di Cirio e di Costa.

Chi mastica di politica sa che i due, al di là dei diversi percorsi politici intrapresi negli ultimi tempi, difficilmente si faranno la guerra.

Sarà, dunque, interessante capire come verrà sbrogliata la matassa, il cui bandolo è nelle mani di Cirio.

Ieri il presidente della Regione, di ritorno da Roma, è stato visto attovagliato col capogruppo di Fratelli d’Italia Bongioanni.

Oltre all’assetto dell’Ufficio di Presidenza regionale, dove il braccio di ferro in corso è stato interrotto dalle vicende quirinalizie, è verosimile che, tra una portata e l’altra, il discorso sia caduto anche su Mondovì.

Non sappiamo chi dei due abbia bevuto l’amaro, certo è che se il quadro odierno verrà confermato – a prescindere dalle alleanze – per Mondovì si annuncia una pletora di liste senza precedenti.

        

Giampaolo Testa

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