Il Nazionale

Cronaca | 01 febbraio 2022, 10:51

Gli agenti replicano a Lo Russo: "I manganelli per rispondere a chi si infiltra per creare disordini"

Il sindacato del Siulp Torino: "Ci sono elementi che si mescolano con lo scopo di creare scompiglio e dobbiamo ristabilire la pacifica convivenza. I politici dovrebbero conoscere i fatti"

Gli agenti replicano a Lo Russo: "I manganelli per rispondere a chi si infiltra per creare disordini"

"Siamo d’accordissimo con il sindaco di Torino Lo Russo e anche noi, come lui, vorremmo una città dove non volino sempre i manganelli, come ha dichiarato ai giornali. Peccato che il primo cittadino dimentica di aggiungere che per arrivare a questo grande risultato è necessario che le manifestazioni non vengano gestite, condizionate o indirizzate da esponenti infiltrati di alcune aeree antagoniste, il cui scopo è esclusivamente quello di andare contro le forze dell’ordine, com’è successo nella manifestazione studentesca di venerdì scorso". Non si è fatta attendere la replica del mondo delle forze dell'ordine alle dichiarazioni del primo cittadino di Torino, a seguito dei recenti disordini legati a manifestazioni di piazza (dagli studenti contro la morte di un ragazzo durante l'alternanza scuola lavoro ai movimenti contro la creazione di un nuovo Esselunga che potrebbe togliere spazio a un luogo di aggregazione): a parlare è il segretario generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo.

"Non aiutano nemmeno le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che senza conoscere i fatti nel dettaglio, anziché prediligere l’obiettività, sentono il dovere di schierarsi con i manifestanti a prescindere e condannare le forze dell’ordine. Un poliziotto è stato ferito con un pugno sul volto all’inizio degli scontri di piazza".

"Manifestare è un diritto, infiltrarsi per creare disordini no"

"La verità - prosegue Bravo - è che il diritto di manifestare legittimamente è sacrosanto, ma le infiltrazioni di elementi perturbatori nelle manifestazioni il cui scopo non è la rivendicazione, ma ingenerare scompiglio, tumulti, disordini e feriti, richiede da parte degli organizzatori di manifestazioni una inevitabile scelta di campo, impedendo che individui di questo tipo si aggreghino alle loro legittime manifestazioni finanche capeggiandole, e denunciare eventuali atti di violenza.

Se non si comincia con il rispetto delle regole e di chi le fa osservare come i tutori dell’ordine, ma lo “sport” più praticato è quello di aggredire, offendere e contestarle sempre e comunque è difficile che tutto questo possa essere consentito nel nome della democrazia o della libertà di manifestare poiché significherebbe trasformare le manifestazioni in inevitabili tumulti di piazza, con aree urbane alla mercé di violenze sfrenate".

"Alle violenze si risponde, se necessario, con la forza"

"A queste violenze e violazioni di legge - conclude il segretario del Siulp torinese - le forze dell’ordine devono necessariamente rispondere per ripristinare la pacifica convivenza e se necessario con l’uso della forza prevista per legge dallo Stato".

Liardo: "Tutelare le forze dell'ordine, non chi viola le regole"

"Disegnare Torino come una città in cui la polizia si diverte a manganellare gli studenti è sbagliato e che il Sindaco si presti a questo è scorretto nei confronti degli agenti e dei giovani prima di tutto", dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale Enzo Liardo, che prosegue: "Ho chiesto ufficialmente la convocazione in I Commissione, competente per la gestione dell'ordine pubblico, dei sindacati delle forze dell'Ordine, affinché possano portare direttamente la testimonianza di chi tutela la collettività e garantisce che le manifestazioni si svolgano senza degenerare in illegalità e violenze. Allo stesso tempo serve una presa di posizione netta verso i centri sociali che approfittano della situazione e dei più giovani per cercare lo scontro".

Intanto l’on Augusta Montaruli di FdI ha presentato un'interrogazione affinché il Ministro si esprima su dichiarazioni che rischiano di legittimare il lavoro della Questura.

Massimiliano Sciullo

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