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Politica | 27 dicembre 2021, 12:58

Il Piemonte prepara la corsa al booster: un milione e 350mila dosi l’obiettivo da raggiungere entro il 1° febbraio [VIDEO]

Il governatore Cirio: "Contagi in crescita del 60%, ma la differenza con un anno fa è che oggi la nostra regione è 'aperta'. Ora pronti ad alzare l’asticella delle dosi giornaliere da 35mila a 50mila al giorno"

Il Piemonte prepara la corsa al booster: un milione e 350mila dosi l’obiettivo da raggiungere entro il 1° febbraio [VIDEO]

Un milione e 350mila inoculazioni da fare entro il 1° febbraio, un ritmo di 50mila somministrazioni al giorno. Sono gli obiettivi che il Piemonte si è dato per allinearsi all’accelerata decisa dal Governo per rispondere al montare della quarta ondata pandemica. A dare i numeri della nuova sfida cui è chiamata la macchina della sanità regionale è stato il governatore Alberto Cirio, nel corso della visita che il generale Francesco Paolo Figliuolo ha tenuto questa mattina al centro vaccinale della Caserma "Vian" di Cuneo.

"Ringrazio il generale Figliolo di essere ancora qua", ha esordito il presidente della Giunta regionale, esprimendo soddisfazione per i numeri che, sulle terze dosi, vedono il Piemonte avanti di 3 punti percentuali sulla media nazionale: "Credo – ha detto Cirio commentando il dato comunicato da Figliuolo – che sia la miglior risposta e anche il miglior segno di gratitudine verso tutte le persone che incessantemente stanno vaccinando. Lo hanno fatto il 24 dicembre, lo hanno il 25, a Santo Stefano, lo faranno l'ultimo dell'anno. Sono più di 16mila i vaccini che sono stati inoculati in Piemonte tra il 25 e il 26 dicembre. Persone quindi che sono andate a vaccinarsi, ma anche e soprattutto medici, infermieri e volontari che hanno lavorato in quei giorni. Questo lo spirito con cui abbiamo lavorato dal primo giorno: portare il vaccino alle persone e non le persone al vaccino. Ed è anche la logica con cui oggi io ringrazio questa splendida realtà, i nostri straordinari Alpini. Tutte le forze armate hanno davvero dato una prova di grande vicinanza, non solo vaccinando i propri uomini e le proprie donne, ma vaccinando tutte le altre persone".




1,35 milioni di dosi da fare entro il 1° febbraio
"Le decisioni del Governo – ha proseguito il governatore –, che pochi giorni fa ha deciso di ridurre il Green Pass da 9 mesi a 6 mesi, a noi come Piemonte impongono di convocare 375mila persone in più rispetto alle previsioni entro il 1° di febbraio. Sommate a quelle 700mila già programmate e alle prime e seconde dosi da fare, fa 1 milione e 350mila inoculazioni che noi dovremmo essere in grado di fare per il primo febbraio. Per questa ragione, dalle 35mila vaccinazioni al giorno che noi facciamo in Piemonte abbiamo portato l'asticella a 50mila. Asticella che già dal 3 gennaio, da lunedì prossimo, saremo in grado di raggiungere, perché quello che noi vogliamo è che tutti coloro i quali avranno necessità di essere vaccinati nel tempo di durata del loro Green pass Potranno ottenerlo".

"Nessun timore sulla validità del Green pass"
Circa i timori dei cittadini rispetto alla scadenza anticipata del Green Pass decisa dal Governo il governatore ha voluto rassicurare i piemontesi: "Non devono nascere timori, ci sono persone che hanno il Green Pass che portandolo da 9 mesi a 6 mesi hanno la scadenza in questi giorni: si ricordano tutti che il governo ha dato una finestra temporale fino al primo di febbraio. Per cui tutti questi Green pass sono validi e noi li chiameremo, li convocheremo in data utile, quindi entro il 1° febbraio, per avere la terza dose. Quindi il rinnovo anche di questo strumento che è così importante e fondamentale per garantire la vita e la socialità".

Più 60% dei contagi. "Ma il Piemonte oggi è aperto"
In ultimo una considerazione rispetto all’importanza di vaccinarsi anche di fronte al forte incremento dei contagi delle ultime settimane: "Noi oggi abbiamo il Piemonte che vive, il Piemonte aperto, guardando quelle montagne c’è la gente che scia, i ristoranti che lavorano, i cinema, gli alberghi. Poi è vero, oggi ci sono tanti contagi, sono aumentati di oltre il 60% rispetto agli stessi giorni dell'anno scorso. Ma nessuna lettura superficiale deve poter dire 'allora vuol dire che il vaccino non funziona'. Con il 60% di contagi in più noi abbiamo un sesto dell’occupazione ospedaliera rispetto all'anno scorso. Questa è la prova che il vaccino funziona e che dobbiamo vaccinarci".

redazione

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