"Il Movimento per il socialismo ha preso atto della decisione del Consiglio di Stato e dell’Ente Ospedaliero Cantonale, di chiudere il Pronto Soccorso dell’Ospedale Italiano di Lugano-Viganello con l’obiettivo di potenziare strutture e personale da dedicare alla lotta contro la pandemia, caratterizzata da una recrudescenza dei contagi e delle ospedalizzazioni".
Comincia così la nota a dir poco critica comparsa sul sito internet ufficiale del Movimento che pubblichiamo integralmente .
"La decisione, che si sostiene essere provvisoria e legata all’emergenza pandemica, non può non suscitare preoccupazione, poiché si tratta della seconda volta che – invocando l’emergenza Covid - il Pronto Soccorso dell’Italiano viene chiuso.
L’MPS esprime preoccupazione alla luce di alcune considerazioni a tutti note e che qui, brevemente, richiamiamo.
Innanzitutto preoccupa il fatto che, tra le diverse strutture che in occasione della prima ondata Covid hanno subito una parziale cessazione di attività (ad esempio il reparto maternità dell’ospedale regionale di Mendrisio), solo e per primo il PS dell’Italiano venga nuovamente toccato da questa misura;
In secondo luogo non possono essere dimenticate le lentezze e le difficoltà con le quali il PS dell’italiano è stato, mesi e mesi dopo la fine dell’emergenza della prima ondata, ricondotto ad un funzionamento normale. Ci sono voluto diversi atti parlamentari e una petizione promossa dall’MPS per attirare l’attenzione su questo tema e per convincere infine, governo e EOC, seppur con colpevole e grave ritardo, a riaprire il PS;
In terzo luogo non è un mistero per nessuno che la ventilata chiusura del PS dell’Italiano sia stata evocata a più riprese nell’ambito della riorganizzazione delle prestazioni e delle relative strutture da parte dell’EOC. La richiesta di evitare di procedere in questo senso è stata formulata, oltre che dagli interventi dell’MPS, anche da prese di posizione di altre forze politiche. Una conferma di quanto l’ipotesi di chiusura definitiva sia tutt’altro che remota. In questo senso il passo compiuto da governo ed EOC, seppur invocando l’urgenza della lotta alla nuova ondata di Covid, non può non suscitare preoccupazione per il futuro del PS dell’EOC.
L’MPS ritiene che governo e EOC continuino ad avere come obiettivo la chiusura o un forte ridimensionamento del PS dell’Italiano e quindi continueranno a far pressione affinché questo non avvenga. Se questa sciagurata ipotesi dovesse concretizzarsi, essa rappresenterebbe un ulteriore grave colpo alle strutture sanitarie pubbliche di Lugano e del Luganese. Infatti, le strutture sanitarie esterne all’EOC, che hanno, in un recente passato, sviluppato le proprie strutture anche per quanto riguarda i servizi di pronto soccorso, non garantiscono una presenza tale da poter sostituire la scomparsa di un PS pubblico e importante come quello dell’Italiano. Si tratterebbe, se la chiusura dovesse diventare definitiva, di un indebolimento di strutture e servizi, per quantità e qualità, assolutamente inaccettabile. Tanto più, come è noto, ormai da tempo, come il PS dell’ospedale Civico è palesi una situazione cronica di sovraffollamento.
Lugano si avvia dunque ad avere un nuovo stadio per la felicità di tutti; ma vede, giorno dopo giorno, declinare la propria capacità di offrire servizi essenziali, efficienti ed adeguati ai bisogni fondamentali dei cittadini e delle cittadine, a cominciare da quelli riguardanti la salute".
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