Un quarto dei nidi e materne comunali di Torino chiusi per lo sciopero delle educatrici, in protesta questa mattina davanti al Comune per dire stop al precariato. "Dopo 36 mesi - sintetizza Lorena, che lavora con la fascia 0-3 - veniamo buttati nell'umido".
I nidi e materne chiusi
Nel capoluogo piemontese sono 115 gli istituti gestiti dalla Città, dove il personale è di circa un migliaio. Oggi risultano chiusi totalmente o parzialmente quello della Tesoriera, le Coccinelle, corso Duca degli Abruzzi, via Varallo, via Bruino, via Guido Reni, via Moretta, via Lugaro, corso Orbassano, via Fontanesi.
"Licenziati dopo 36 mesi"
"Nei nidi - spiega Cosimo Carinzi della Cub Scuola - 96 posti non sono coperti: la legge stabilisce che non si può tenere un precario per più di 36 mesi di servizio. Per questo vengono licenziati". Oltre a questo, come aggiunge il sindacalista, "c'è un problema di allungamento di orario di lavoro, con la riduzione di cento euro però in busta paga: a fronte di un maggiore impegno, non rientrando in pausa pranzo, prendono meno soldi. E quelle che lavorano per le ditte in appalto sono ancora peggio".
"Assunta in un nido mia cognata che lavora al supermercato"
"Il quadro generale - spiega Lorena - è drammatico: noi siamo tutte idonee per essere assunte a tempo indeterminato. Dato per che il Comune non riusciva però più a prendere nessuno dalle graduatorie di concorso hanno aperti a tutti". "Mia cognata diplomata alle Magistrali, che ora lavorava al banco formaggi dell'Auchan, ha mandato il curriculum ed è stata assunta" conclude amaramente.
Favaro e Salerno a confronto con i lavoratori
Questa mattina i sindacati e lavoratrici hanno incontrato l'assessore all'Istruzione Carlotta Salerno e la vicesindaca con delega al personale Michela Favaro. Lo scorso 25 novembre l'amministrazione cittadina ha incontrato Cgil, Cisl, Uil e Csa per affrontare le problematiche della categoria. Il prossimo 17 dicembre è previsto un altro confronto, al quale Cub è stata invitata ad accreditarsi, perché come hanno ricordato Favaro e Salerno: "è il tavolo il luogo deputato alla discussione e assunzione di decisioni condivise".
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