Sono scattate questa mattina - con un blitz degli uomini della Digos - le applicazioni di 15 misure cautelari nei confronti di 15 militanti di Askatasuna e del Cua, ovvero la sua rappresentanza nel mondo universitario.
Si tratta di 15 obblighi di presentazione e riguardano persone di età compresa tra i 19 e i 31 anni. Per loro - e per altre 7 persone denunciate - le accuse sono di minaccia ad incaricato di pubblico servizio, violenza privata, danneggiamento, invasione di terreni ed edifici e violazione di sigilli aggravati. Inoltre, è stata perquisita e sequestrata l'aula occupata presso il campus Einaudi e ribattezzata "Break".
E proprio da quell'aula ha origine l'intera vicenda, visto che nel mese di febbraio 2020 (il 13 e 14) all'interno del Campus si erano generati alcuni disordini in occasione di un volantinaggio sulla tematica delle Foibe effettuato da esponenti del FUAN. All'epoca, una quarantina di antagonisti e studenti avevano circondato i reparti mobili posti a tutela dei giovani del Fuan, mentre una decina di persone si era introdotta all’interno dell'Università e, dopo aver aggredito due guardie giurate con calci e spintoni, avevano sfondato la porta di accesso dell’aula “Paolo Borsellino” assegnata ai rappresentanti del Fuan, danneggiandola e occupandola.
Sull'accaduto si scatenarono non poche polemiche, con manifestazioni, anche in rettorato e dichiarazioni di esponenti politici torinesi.
Per questi episodi, la Digos aveva già denunciato 33 militanti di Askatasuna, Cua e area anarchica ed eseguito 21 misure cautelari sequestrando anche la storica aula “C1”. Ma lo scorso mese di maggio l'aula è stata più volte rioccupata, con i militanti di Askatasuna che hanno rimosso i sigilli, rendendo di nuovo necessario l'intervento della Digos. Questo fino al 24 maggio, quando è stata invece occupata una diversa aula universitaria, denominata “Break”.
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