Il Nazionale

Cronaca | 18 settembre 2021, 15:28

Varese ventunesima provincia italiana su 107 per numero di imprese a "rischio usura"

I dati di uno studio condotto dalla Cgia di Mestre: una situazione già delicata aggravata dalla crisi innescata dal Covid

Varese ventunesima provincia italiana su 107 per numero di imprese a "rischio usura"

Sono 176.400 le imprese italiane che si trovano in sofferenza e una su tre è al Sud. La provincia di Varese è al 21° posto su 107 tra quelle con le aziende maggiormente in difficoltà. Sono i dati presentati dallo studio condotto dalla Cgia, che parla di società non finanziarie e famiglie produttrici che sono state segnalate alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia.

Cresce il rischio usura

Per questo motivo, le imprese non possono accedere ad alcun prestito erogato dal canale finanziario legale, "rischiando quindi - si afferma- di chiudere o di scivolare tra le braccia degli usurai". La Cgia di Mestre sottolinea quindi l'importanza che il Governo potenzi le risorse del "Fondo di prevenzione dell'usura" e aiuti le banche a sostenere le imprese, specie quelle di piccola dimensione.

Varese al 21° posto

A marzo scorso, Roma era al primo posto con 13.310 aziende, seguita da Milano (9.931), Napoli (8.159), Torino (6.297), Firenze (4.278) e Brescia (3.444). Le province meno interessate sono quelle meno popolate: Belluno (360), Isernia (333), Verbano-Cusio-Ossola (332) e Aosta (239).

La provincia di Varese, al 21° posto su 107 province, è davanti per esempio a Monza Brianza (23° posto), Genova (24°), Venezia (26°), ma anche a Como (42°) e Cuneo (44°). In Lombardia, a parte Milano e Brescia, solo Bergamo è più avanti (12° posto). Nell'allegato all'articolo in pdf, lo studio e la classifica completa.

In 22 anni di vita, l'importo medio di prestiti erogati dal 'Fondo' è stato di circa 50.000 euro per le Pmi 20.000 euro per cittadini e famiglie. Dal 1998 al 2020, ai Confidi e alle Fondazioni lo Stato ha erogato 670 milioni che hanno garantito finanziamenti per un importo complessivo di circa 2 miliardi. Ma la situazionecomplice l'emergenza economica innescata dal Covid, si è aggravata nell'ultimo periodo.

Massimo Demarzi

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