Una città sconvolta e muta. Per una parte di Savona che l’ha conosciuta, dal quartiere Santa Rita-San Michele alle Fornaci, Valentina Squillace vive nelle foto delle scuole Astengo con le compagne, le maestre Rosy, Franca e Marisa, o in quelle delle medie Guidobono; dei bagni Italia, dove andava fin da piccola, e della squadra di pallavolo della VBC. O quando, più grande, frequentava il Boselli e l’Università, o ancora per chi la incontrava al mattino, sul ponte di Santa Rita, quando andava al lavoro verso il centro. Ognuno ha un proprio ricordo che custodisce in silenzio, nel lutto.
È una città che si unisce al dolore dei genitori di “Vale”, Maria Grazia e Mimmo, del fratello Andrea e dei familiari, che questa mattina hanno voluto dare l’ultimo saluto alla giovane mancata in un modo ingiusto e terribile, come ogni morte di un ragazzo o di una ragazza di 22 anni. In segno di lutto i commercianti del quartiere, dalle 9.30 alle 10, hanno abbassato le serrande, mentre nel luogo dell’incidente i fiori bianchi al semaforo ricordano la ragazza.
Una folla silenziosa e commossa che la chiesa di Santa Maria della Neve non è riuscita a contenere per la messa officiata da Don Angelo Magnano.
Molti i giovani, amici e amiche di Valentina, con tanti fiori bianchi in mano, che con lei hanno condiviso momenti di spensieratezza. A darle l'ultimo saluto e fare sentire la vicinanza ai genitori e al fratello Andrea, straziati dal dolore, anche lo staff dello studio di architettura dove lavorava, la maestra delle elementari, il sindaco Marco Russo e il comandante della polizia locale Igor Aloi. Ma anche tante persone che non la conoscevano colpiti da una morte improvvisa e tragica.
Valentina Squillace martedì scorso intorno alle 8.00 era stata investita mortalmente da un camion sulle strisce pedonali in Corso Tardy & Benech tra via Servettaz e via De Amicis.
Il mezzo pesante non si era accorto di averla investita e l'aveva trascinata per circa 50-60 metri. Sul posto era intervenuta la polizia locale per i rilievi del caso.
Nel frattempo proseguono le indagini coordinate dalla Sostituto Procuratore, il Pubblico Ministero Chiara Venturi, per acquisire nuove testimonianze e capire se dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza dei privati e delle attività vicine (quelle comunali presenti non riprendono fino all'area dell'impatto) possano essere carpiti nuovi riscontri sull'incidente.
Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il camion sia ripartito con il verde nel centro di Corso Tardy & Benech ed era rimasto poi imbottigliato nel traffico proprio nei pressi delle strisce pedonali.
La giovane studentessa che da via Servettaz si dirigeva verso la stazione avrebbe attraversato la strada con il semaforo verde ma il camion ripartendo non l'avrebbe vista. Da lì il tragico impatto frontale e la 22enne che è stata travolta e trascinata per circa 50-60 metri.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e l'autista, 50enne italiano, iscritto nel registro degli indagati, è risultato negativo all'alcol test e ai controlli anti droga.
Sono in corso controlli anche sul cronotachigrafo installato sul mezzo pesante (che è stato posto sotto sequestro). Il dispositivo elettronico è obbligatorio e registra automaticamente i tempi di guida, riposo, velocità e distanza.




















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