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Sport | 11 settembre 2021, 12:57

Il gruppo 3 Farioli: «Cara Busto, ti doniamo le nostre medaglie e la nostra storia, saranno il simbolo del ciclismo»

Una mattina emozionante al Museo bustocco. Giampaolo Riva: «Un grazie a tutti, dal primo all'ultimo, che abbiano vinto o no». Sara Bertolasi: «Qui ho iniziato la mia carriera sportiva, grazie a questa società»

Il gruppo 3 Farioli: «Cara Busto, ti doniamo le nostre medaglie e la nostra storia, saranno il simbolo del ciclismo»

Quelle medaglie, la loro storia, il sudore che stava dietro, non potevano andare perdute. Ecco perché il gruppo ciclistico 3 Farioli ha preso questa decisione: donarle al Comune di Busto Arsizio.  

Lo ha spiegato l'anima del gruppo ciclistico 3 Farioli, Giampaolo Riva in un toccante incontro oggi nel dehors in via Galvani, prima della visita al museo del ciclismo. C'erano i campioni di ieri, di ogni tempo, tutti ricordati da Riva: «Ringrazio tutti coloro che hanno indossato la maglia, dal primo all'ultimo, che abbiano vinto o no». E la riconoscenza è stata espressa al più anziano consigliere, Ettore Gallazzi, a chi è stato vicino, Comune, Assb, Panathlon, «gli sportivi tutti».

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La storia

Un gruppo - il Gs 3 Farioli - che fa parte della storia di Busto, istituito nel 1960, nel ricordo di un tragico incidente stradale all’incrocio semaforico tra corso Italia e via Quintino Sella: persero la vita un giovane e i due nipotini. Tre vite spezzate e la decisione di ricordarle attraverso uno sport che formava i ragazzi. Tanti, tantissimi successi, ma soprattutto una scuola di vita per tutti.

Dietro le 24 medaglie d'oro (che saranno ritirate in sicurezza, mentre rimarranno esposte le copie) e altri riconoscimenti davvero una storia intramontabile. 

Nella cerimonia, guidata dal giornalista Giovanni Castiglioni, il sindaco uscente e candidato sindaco, l'assessore allo Sport, ha preso la parola una campionessa Sara Bertolasi che ha coronato il sogno delle Olimpiadi con il canottaggio, eppure ha iniziato da qui. «Ho un forte legame con Busto - ha spiegato - La vita poi mi ha portato a Varese, al canottaggio, ma ho iniziato con la 3 Farioli... se non avessi vissuto un'esperienza faticosa e persone belle come queste, non mi sarei innamorato dello sport che mi ha portato poi a raggiungere il sogno più grande».

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 Un tesoro da salvare

Ci sono altri campioni da narrare, come Dario Andriotto, mondiale nella cronometro. Anche chi appunto non ha ricevuto riconoscimenti ufficiali, però ha coronato a modo suo i sogni, come Laura Rogora, che ha raccontato come da ragazzina non sembrasse vero di poter pedalare con quella mitica maglia. Ci sono i ricordi e anche i problemi su cui impegnarsi sempre di più, come garantire la sicurezza dei ciclisti.

No, non si potevano rottamare, quelle medaglie. Dovevano restare sotto gli occhi e nel cuore di tutti. Di una città che vivrà tra poche ore la Busto-Scopello, che accoglie Eolo e il suo legame con il ciclismo e che vivrà il via della Tre Valli Varesine a ottobre. Perché il sogno, continua.

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Marilena Lualdi

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